7 Febbraio 2023

«Inverno liquido» in Val Camonica

La neve che manca ed un libro che parla della crisi dello sci di massa


Il Bio-distretto Valle Camonica ed il circolo di Legambiente Valle Camonica organizzano per venerdì 24 febbraio 2023, alle ore 20,30 presso la sala conferenze del Palazzo della cultura di Breno, un incontro per parlare del turismo della neve di fronte ai grandi cambiamenti del contesto montano, che stanno avvenendo sotto i nostri occhi, e che non interessano solo le masse glaciali in quota. La neve per gli “scivolatori” che scappa sempre più in alto e l’acqua per crearne di nuova da rubare alla montagna ed agli esseri che ci vivono, inclusi i montanari, ed i dubbi sul futuro di chi sullo sci da discesa ha investito tutta la vita.

Lo spunto viene dalla presentazione del libro, appena dato alle stampe, dal titolo “Inverno liquido - la crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa” di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli (edizioni DeriveApprodi) con la presenza di uno degli autori Maurizio Dematteis. Un libro che è un lungo reportage dalla montagna italiana, in cui si intrecciano le storie di imprenditori, operatori del settore dello sci da discesa, promotori locali che si raccontano, analizzano i fallimenti, spiegano i percorsi di riconversione a fronte di costi ormai insostenibili, fotografano i sogni di rinascita. Ne esce il racconto appassionato – con la voce di chi ci vive - di cosa resta della stagione dello sci di massa nelle grandi e piccole realtà di Alpi e Appennini. Sarà presente inoltre il sociologo Aldo Bonomi, autore di molte ricerche sulla realtà sociale delle aree periferiche e prefatore del libro e un rappresentante del Comitato MTO2694 costituitosi per difendere il monte Tonale occidentale da un progetto di ampliamento del demanio sciistico.

5 Febbraio 2023

In Friuliè Massimo Moretuzzo il candidato della coalizione alternativa alla destra.

Riprendo questo articolo di un vecchio amico giornalista milanese con il quale collaborammo ai tempi di Solidarietà nella redazione dei libri bianchi su “Affari & Politica”. Ma Gianni Berbacetto in questo caso ci parla del Friuli Venezia Giulia e di una coalizione di centro-sinistra-autonomista che va alle elezioni regionali (2 e 3 aprile 2023) proponendo l'amico Massimo Morertuzzo, esponente del Patto per l'Autonomia, come presidente. In questi anni con Massimo abbiamo spesso collaborato, tanto sul piano culturale che politico, ed è un piacere vedere il suo impegno venga oggi riconosciuto in questa candidatura unitaria. Anche recentemente ci siamo incontrati a Udine in occasione della presentazione di “Inverno liquido”. Insomma, una buona notizia.

di Gianni Barbacetto *

Miracolo in Friuli Venezia Giulia. Tutta l’opposizione di centrosinistra – in un momento di difficoltà per i partiti e in particolare per il Pd, nazionale e locale – ha scelto, rapidamente e senza polemiche, il candidato unitario e civico che tenterà l’impresa di battere il leghista Massimiliano Fedriga alle prossime elezioni regionali del 2 e 3 aprile.

è Massimo Moretuzzo, 46 anni, fuori dai partiti ma da sempre dentro il volontariato e l’impegno civile. Lo sosterranno Patto per l’Autonomia (a cui appartiene), Pd, Movimento 5 stelle, Civica Fvg, Unione slovena, Articolo uno, Open Fvg, Alleanza Verdi Sinistra.

30 Gennaio 2023

«Inverno liquido» a Mondovì (CN)

Una nuova presentazione di “Inverno liquido” si svolge anche oggi, lunedì 30 gennaio 2023, a Mondovì, in provincia di Cuneo. L'appuntamento è alle ore 17.30, in Piazza Ellero presso il Consorzio Agrario che promuove l'evento. Vi partecipa Maurizio Dematteis.

Nei giorni a seguire vi saranno già martedì 31 gennaio due presentazioni in Trentino. La prima con il Circolo anziani di San Bartolomeo a Trento (ore 14.30) e la seconda alla Libreria Arcadia di Rovereto (ore 19.00).

Mercoledì 1 febbraio sarà invece la volta di Mestre (VE), al Centro Candiani (ore 17.30), nell'ambito dell'incontro dal titolo “La crisi climatica e gli effetti sugli ecosistemi”. Qui ci saranno con gli autori Michele Nardelli e Maurizio Dematteis anche Vanda Bonardo, Diego Cason e Giovanni Andrea Martini, consigliere comunale di Venezia e promotore dell'iniziativa.

29 Gennaio 2023

Una via d’uscita dall’escalation

Prendiamoci il tempo. Ora.

di Mauro Magatti *

Ricapitoliamo: Putin pensava che l’annessione del Donbass potesse avvenire a seguito di una veloce azione militare (l’«operazione speciale»), che poi un governo filorusso imposto a Kiev avrebbe ratificato, come era già successo con la Crimea. Piano fallito. L’Ucraina ha reagito e ha resistito anche grazie al sostegno dei Paesi occidentali.

Così, col passare dei mesi, l’esercito di Kiev ha avviato un’importante controffensiva, tanto da spingere Zelensky a porre la riconquista della Crimea come condizione per la fine della guerra. A quel punto, Putin ha annunciato una mobilitazione più larga, che ha suscitato obiezioni e reazioni interne, ma ha portato la Russia a fermare l’avanzata ucraina e a riconquistare qualche lembo di terra. E siamo così alla decisione della Nato di inviare alcune decine di carri armati più potenti per sostenere una nuova controffensiva ucraina. Nel contempo, la Russia si prepara a una nuova azione primaverile, forse coinvolgendo la Bielorussia.

A un anno di distanza dall’inizio delle ostilità, una cosa è chiara: la Russia non può perdere, perché la sua disfatta comporterebbe non solo la caduta del regime di Putin ma un trauma identitario i cui esiti sono ignoti. Da una sconfitta militare potrebbe forse nascere un governo più democratico e filoccidentale, ma anche un regime ancora più autoritario e violento. D’altro canto, anche l’Occidente non può perdere. Se dopo aver aiutato l’Ucraina, la Russia dovesse riuscire a sfondare grazie alla superiorità numerica, il disastro sarebbe totale. Il messaggio che si voleva trasmettere a tutti gli autocrati del mondo si tramuterebbe nel suo contrario. Il conflitto, dunque, si avvita su sé stesso. Secondo molti osservatori si va verso una guerra di logoramento di lungo periodo.

14 Gennaio 2023

«Inverno liquido» a Fahrenheit su Radio 3

Una trasmissione di Fahrenheit (RAI, Radio 3) lo scorso venerdì 13 gennaio dedicata ai temi proposti dal libro “Inverno liquido” di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli (DeriveApprodi, 2023).

Inverno liquido: paesaggio e cambiamento climatico

Alle 15: Susanna Marietti di Antigone commenta il rapporto Human Rights Watch | Alle 15.30: Parlare di paesaggio senza agire per il paesaggio, soprattutto in montagna. Con Ugo Morelli e Luca Martinelli | Alle 16: Melania Mazzucco racconta "Self-portrait", Einaudi | Alle 16.30: Fahre-scuola. Censimento dei giardini scolastici. Con Riccardo Morri, docente di geografia all'Università La Sapienza di Roma.

Che potete ascoltare al minuto 38 cliccando sul seguente link:

https://www.raiplaysound.it/audio/2023/01/Fahrenheit-del-13012023-33851b02-2e2a-436b-bd47-6e098f1f2ad1.html

13 Gennaio 2023

Oltre il feticismo del paesaggio

di Ugo Morelli

Riprendo la riflessione che l'amico Ugo Morelli ha scritto per la rivista online “Doppio Zero” (www.doppiozero.com) attorno al nostro “Inverno liquido”

A un ospite è richiesta la cortesia di domandare. Non è così che noi, ospiti del pianeta Terra, ci siamo comportati e ci stiamo comportando, da un certo momento in poi della nostra storia evolutiva. “Bastava fermarsi un momento, alzare lo sguardo, ragionare e uscire dai cliché”. Così scrive Maurizio Dematteis in Inverno liquido, (DeriveApprodi, Roma 2022), il libro scritto con Michele Nardelli, per cercare di riportare al paradigma dell’Antropocene e della crisi climatica la questione del declino di un intero modello di sviluppo, quello dello sci di massa come fattore caratterizzante dell’economia alpina. Ecco, la domanda da porsi allora diventa: ma perché è così difficile fermarsi un momento a riflettere e uscire dalla forza della consuetudine conformista nonostante le evidenze, cambiando finalmente punto di vista e comportamenti?

Un crogiolo di resistenze, rinvii, ritorni alla consuetudine; insieme a saturazione ed occlusione delle prospettive di cambiamento e trasformazione necessarie, attraversa tutto il libro e si connette strettamente a uno dei problemi principali posti da Augustin Berque nel suo Pensare il paesaggio, appena pubblicato da Mimesis Edizioni (Milano-Udine 2022). Scrive Berque: “Non si è mai parlato così tanto di paesaggio come nella nostra epoca, non si sono mai avuti così tanti paesaggisti (nel senso qui di professionisti della pianificazione paesaggistica), non si sono mai pubblicati così tanti libri di riflessione sul paesaggio (e questo è l’ennesimo), in breve, non c’è mai stato un così intenso fiorire di pensiero del paesaggio...e, al contempo, non si sono mai devastati così tanto i paesaggi. Siamo dei gran chiacchieroni, sappiamo parlare molto bene del paesaggio, ma siamo anche in totale contraddizione con i nostri stessi discorsi; i nostri atti vanno in un senso opposto. Più si pensa il paesaggio e più lo si massacra” [Berque, p. 44].

9 Gennaio 2023

La crisi climaticaè già sulle piste. Il reportage di Altreconomia

(9 gennaio 2023) Quel che sta accadendo nell'andamento climatico di questi mesi, malgrado la lobby dell'industria dello sci faccia di tutto per negarlo, è la dimostrazione evidente degli effetti della crisi climatica e di un modello di sviluppo della montagna semplicemente insostenibile.

Ci siamo da poco lasciati alle spalle l'anno più caldo mai registrato, ma quel che potrebbe accadere nei mesi a venire lascia presagire una situazione ancor più preoccupante dal punto di vista dell'approvvigionamento idrico e delle criticità ambientali, ecosistemiche e sociali che ne verranno, senza parlare dell'insorgere sempre più frequente di eventi estremi che metteranno a dura prova i territori infragiliti.

5 Gennaio 2023

Inverno liquido

La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa.

"Inverno liquido" è il titolo e descrive quel che accade da tempo. Il sottotitolo: "La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa", ci racconta il senso di questo nuovo libro in uscita nelle librerie a partire da gennaio 2023.

La casa editrice è la "Derive & Approdi" di Roma. Gli autori del libro sono Maurizio Dematteis e Michele Nardelli. La prefazione è di Aldo Bonomi e la postfazione di Vanda Bonardo. Ma è necessario dire che a questo lavoro hanno portato il loro contributo Lorenzo Berlendis, Diego Cason, Tonino Perna, Francesco Picciotto e le tante persone che lo hanno reso possibile lungo un itinerario che ha portato gli autori a percorrere l'intero arco alpino e gran parte della dorsale appenninica.

Tanto è vero che attorno a "Inverno liquido" si è andato costruendo un collettivo di scrittura che intende indagare l'impatto della crisi climatica (e delle altre crisi che l'accompagnano) sugli ecosistemi, delineando una nuova geografia che, nell'interdipendenza, ripensa quella precedente. Fra gli ecosistemi, le terre alte e le aree interne divengono un terreno di indagine tanto delle criticità quanto delle esperienze innovative che cercano un futuro della montagna diverso da quello imposto da un modello aggressivo e insostenibile.

Scorrere l'indice del libro (che trovate in allegato) può servire a farsi un'idea non solo dell'attualità di questo lavoro ma anche della complessità di una ricerca e della vastità dei territori indagati.

25 Dicembre 2022

Immaginare e costruire il futuro. La Politica alla prova della nuova normalità.

di Federico Zappini

Le parole di un anno che ne vale dieci.

Mi avvicino alla discussione del bilancio sempre con una particolare attesa. Si tratta infatti del momento in cui si può tentare di portare al massimo livello la qualità dell’interlocuzione politica, l’ambizione di contribuire con le proprie proposte all’indirizzo dell’azione di governo della città.

Confermo qui questo senso alto di responsabilità che sento mentre tento di mettere in fila parole che devono entrare in connessione (e, perché no?, in conflitto dove serve) con quelle che gli altri consiglieri e consigliere pronunceranno in questi giorni o che il Sindaco Ianeselli e l’Assessora Franzoia hanno già utilizzato presentandoci la previsione di bilancio per l’anno 2023 e – almeno in filigrana – per gli anni successivi.

Dodici mesi fa per iniziare presi spunto dal Rapporto Censis e dalla sua fotografia annuale dello stato della società italiana, ma il Sindaco mi ha anticipato richiamando nel suo intervento la malinconia che ci attanaglia, che ci blocca, che ci impedisce di proiettarci nel futuro. Ci tornerò poi, per un appunto connesso a questa mia introduzione.

Nanni Moretti – in Palombella Rossa – ripeteva spesso che le parole sono importanti: Chi parla male, pensa male e vive male”. A trent’anni di distanza quel monito è ancora più azzeccato lì dove i tempi della politica (e non solo della politica) sono ulteriormente accelerati, l’attenzione ai termini e al loro utilizzo spesso piuttosto superficiale. Servono parole buone, che costruiscono pensieri attenti alla vita di comunità e alle sue sfumature, ai suoi lati meno in luce, alle sue sofferenze.

19 Dicembre 2022

Sci, sotto i duemila non c’è futuro: oltre 100 stazioni a rischio estinzione

di Rosario Fichera *

Maurizio Dematteis e Michele Nardelli, autori di «Inverno liquido»: «Occorre diversificare; puntare sulla biodiversità è un'alternativa per il turismo»

Un lungo reportage durato tre anni per raccontare, attraverso le testimonianze di imprenditori, amministratori locali, operatori del turismo e amanti dello sci, cosa sia rimasto oggi della stagione dello sci di massa nelle piccole e medie realtà delle Alpi e degli Appennini.

Una straordinaria e lucida fotografia che documenta, con i cambiamenti climatici in atto, il declino ormai segnato per numerose località sciistiche. Dove però stanno nascendo anche percorsi di riconversione, con tanti giovani consapevoli che occorre puntare su uno sviluppo turistico in armonia con l’ambiente naturale. è questo il cuore pulsante di «Inverno liquido», un libro documentatissimo e coinvolgente, scritto dal giornalista e scrittore torinese Maurizio Dematteis e dal formatore e saggista trentino Michele Nardelli, edito da «DeriveApprodi». Il libro sarà presentato al Muse martedì 13 dicembre alle 17.30.

Un libro corale, perché dà voce al racconto di tanti testimoni della montagna che stanno assistendo alla scomparsa di un mondo che fino a oggi ha rappresentato per molte località l’unica fonte di sviluppo. Un declino davanti al quale si rimane spesso disorientati, incapaci di cambiare rotta, ma che in altri casi ha rafforzato la voglia di cambiare, puntando, insieme allo sci, a nuovi modi di valorizzare la montagna.

16 Dicembre 2022

In tantissimi al Muse di Trento. Ed oggi a Bergamo.

Oggi, mercoledì 14 dicembre, è la volta di Bergamo. Ieri la risposta di pubblico al Muse per l'anteprima trentina di “Inverno liquido” ci ha dato il segno dell'utilità di questo lavoro, nelle parole di apprezzamento che sono venute dagli intervenuti, nelle numerose copie del libro vendute, nella richiesta di nuove presentazioni del libro sul territorio. E nel sostegno all'idea di proseguire sulla strada di un collettivo di pensiero e di scrittura per riempire di senso e di processi di cambiamento questo tempo così liquido che, nella sproporzione fra quel che sarebbe necessario mettere in campo e la reale capacità di imprimere un cambiamento di rotta, ci fa sembrare inutili tanto le parole quanto l'agire.

Vorremmo misurare l'efficacia di “Inverno liquido” proprio in questo, nel suo divenire visione e al tempo stesso promotore di comunità. A conclusione della presentazione si è avvicinata una ragazza che studia all'Universtà di Venezia proprio sui temi delle terre alte a proporci di incontrare proprio a partire da "Inverno liquido" il loro gruppo di lavoro. Ecco, ieri ho avuto la percezione dell'effetto di germinazione che un libro può avere. E credo sarà così anche nelle prossime presentazioni, che coinvolgano gruppi più o meno numerosi di persone, che riconoscono il proprio impegno in quello di altre comunità costruenti così da sentirsi meno soli.

Questo agire comunitario – perché questo libro è senza retorica un lavoro di comunità – ci incoraggia nel proseguire questa navigazione. Lo faremo oggi a Bergamo e domani a Sondrio, nelle presentazioni che stiamo programmando per i primi mesi dell'anno a venire, ma anche nel lavoro di un collettivo di narrazione che ogni giorno trova nuove disponibilità e nuove tracce di lavoro.

15 Dicembre 2022

Inverno liquido martedì 13 dicembre a Trento. E poi Bergamo e Sondrio

Siamo così arrivati al giorno dell'anteprima trentina di "Inverno liquido". Martedì 13 dicembre 2022, al Muse di Trento presentiamo un lavoro davvero impegnativo che prova a raccontare l'impatto della crisi climatica sugli ecosistemi alpino e appenninico e nello specifico sull'industria dello sci di massa. E a valorizzare le esperienze che si stanno impegnando nella conversione ecologica della montagna.

Ci abbiamo lavorato intensamente per mesi con Maurizio Dematteis e con le molte persone che ci hanno aiutato a conoscere i territori e senza le quali non saremmo mai riusciti a realizzare un reportage così ricco di voci e testimonianze che rendono questo libro particolarmente prezioso.

“Inverno liquido” non è ancora nelle librerie (lo sarà a gennaio), ma il clima che respiriamo nelle anteprime e nell'attenzione che la stampa gli sta dedicando ci fanno ben sperare non soltanto nelle vendite che riusciremo ad avere (e che pure per un libro non sono un fatto trascurabile) ma nelle opportunità di incontro e confronto che riusciremo ad avere sui territori. Un libro è un organizzatore collettivo, si sarebbe detto in passato, attorno alle grandi questioni che investono e inquietano il nostro tempo e a quel cambio di paradigma senza il quale appare difficile anche solo immaginare un futuro desiderabile.