“Se non del tutto giusto, quasi niente sbagliato”. Ecco, dopo aver letto questo intervento di Raniero La Valle (per chi non lo conoscesse, già direttore del quotidiano Il Popolo e di Avvenire, per molti anni parlamentare della Repubblica per la sinistra indipendente, ma soprattutto uno dei pensieri più raffinati della storia moderna di questo paese), mi viene in mente questa espressione di Fabrizio De Andrè tratta dall'album “Storia di un impiegato”. Quello dell'amico Raniero è in realtà qualcosa di più di un intervento sul referendum costituzionale, è un racconto sulla cosiddetta seconda repubblica e su questo tempo nel quale sembra essersi perduta la capacità di comprendere quel che sta avvenendo, all'origine di quel senso di straniamento di cui parla Marco Revelli nel suo viaggio eretico per l'Italia che cambia. Un racconto – quello di Raniero La Valle – che in larga parte condivido, in alcuni passaggi meno (ma conto di tornarci il prima possibile), e che in ogni caso ci fa riflettere. (m.n.)
di Raniero La Valle
Discorso tenuto il 16/09/2016 a Messina nel Salone delle bandiere del Comune in un’assemblea sul referendum costituzionale promossa dall’ANPI e dai Cattolici del NO e il 17/09/2016 a Siracusa in un dibattito con il prof. Salvo Adorno del Partito Democratico, sostenitore delle ragioni del Sì.
Cari amici,
poiché ho 85 anni devo dirvi come sono andate le cose. Non sarebbe necessario essere qui per dirvi come sono andate le cose, se noi ci trovassimo in una situazione normale. Ma se guardiamo quello che accade intorno a noi, vediamo che la situazione non è affatto normale. Che cosa infatti sta succedendo?
Succede che undici persone al giorno muoiono annegate o asfissiate nelle stive dei barconi nel Mediterraneo, davanti alle meravigliose coste di Lampedusa, di Pozzallo o di Siracusa dove noi facciamo bagni e pesca subacquea. Sessantadue milioni di profughi, di scartati, di perseguitati sono fuggiaschi, gettati nel mondo alla ricerca di una nuova vita, che molti non troveranno. Qualcuno dice che nel 2050 i trasmigranti saranno 250 milioni. E l’Italia che fa? Sfoltisce il Senato.