di Michele Nardelli
La portata di quanto sta accadendo è tale che le nostre piccole cose assumono un significato del tutto relativo. Eppure vivo con sofferenza l'aver dovuto sospendere le presentazioni del libro “Il monito della ninfea” previste nel mese di marzo e, prevedibilmente, anche nel mese di aprile, quand'anche siano ancora, almeno per scaramanzia, segnate a matita nella mia agenda.
Perché sarebbero state una buona occasione per parlare non solo della tempesta che nell'ottobre del 2018 ha spazzato via 42.535 ettari di bosco e di foreste dolomitiche ma di quel che accade intorno a noi, dell'insorgere di una peste moderna che, come per il surriscaldamento del pianeta, il cambiamento climatico, lo sciogliersi dei ghiacci, la frequenza degli eventi estremi, l'invasione delle locuste, è l'esito della nostra insostenibilità. E per connettere gli avvenimenti.