Oggi, 8 giugno, il Meccanismo residuale del Tribunale penale internazionale dell'Aja ha emesso il verdetto finale a carico di Ratko Mladi, comandante di stato maggiore dell'esercito serbo bosniaco (VRS), confermando la sentenza di primo grado al carcere a vita (da www.balcanicaucaso.org)
Latitante per ben 16 anni, oggi, dopo 26 anni dal primo mandato di cattura e tre anni e mezzo dal primo verdetto, Ratko Mladi è stato condannato in appello dal MICT (Meccanismo residuale del Tribunale penale internazionale dell'Aia per i crimini nella ex Jugoslavia che a gennaio 2018 ha sostituito l'ICTY) al carcere a vita confermando così la sentenza di primo grado.
Mladi, nato nel 1942 nel villaggio di Boanovii vicino a Kalinovik a circa 70 km da Sarajevo, è stato militare di carriera nell'esercito popolare jugoslavo (JNA) e nel maggio 1992, un mese dopo l'inizio della guerra in Bosnia, è stato nominato comandante di stato maggiore dell'esercito serbo bosniaco (VRS) il cui comando ha mantenuto per tutto il conflitto e fino ai primi mesi del 1996.
“È una persona molto, molto pericolosa”, disse la procuratrice capo del Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia dal 1999 al 2007 Carla del Ponte, quando Mladi era ancora un ricercato.