6 Gennaio 2012

Approvati due ordini del giorno sul polo archivistico provinciale

Sostenere l'adozione di una norma di attuazione che deleghi alla Provincia la competenza in materia di Archivio di Stato, procedendo alla realizzazione di un unico polo archivistico  individuando le risorse necessarie per una nuova sede evitando così costose e inadeguate locazioni in affitto

(16 dicembre 2011) Approvato un ordine del giorno sul Polo Archivistico presentato dal gruppo del PD del Trentino, primo firmatario Michele Nardelli. Ed uno analogo presentato dal consigliere Renzo Anderle (UpT).

Quello del Polo archivistico è un tema di grande rilievo. Nella mia esperienza di iontervento nei contesti di conflitto ho imparato quanto sia decisivo il lavoro che va sotto il nome di "elaborazione del conflitto" senza il quale non c'è alcuna riconciliazione. Che corrisponde al confronto fra le diverse narrazioni per trovare i punti d'incontro che possano costituire le basi per un comun denominatore.

6 Gennaio 2012

Austerità: cominciamo dagli F35

Per fronteggiare la crisi, le risorse si trovano tagliando i costi delle Forze armate e rinunciando al dispendioso programma per i caccia F35

di Giulio Marcon

(6 gennaio 2012) Il messaggio di fine anno inviato dal ministro della Difesa Giampaolo Di Paola alle Forze Armate contiene finalmente l'implicita ammissione di una verità di cui i pacifisti e gli analisti più attenti sono consapevoli da tempo: le Forze Armate italiane sono sovradimensionate e bisogna ridurne gli organici. Costano troppo (23 miliardi di euro) e questo anche perché abbiamo troppi soldati e soprattutto troppi ufficiali e sottufficiali. Nonostante questo, la recente manovra del governo Monti le spese militari non le ha nemmeno sfiorate. Si tratta di spese ingenti che ci mettono sempre tra i primi 10 paesi al mondo per spesa militare. Spendiamo pro-capite più della Germania. Ce lo possiamo permettere?

5 Gennaio 2012

No all’acquisto dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter (JSF)

La Mozione Voto (primo firmatario Michele Nardelli) contro l'acquisto di 131 cacciabombardieri JSF - F35 da parte dell'Italia è stata approvata a larga maggioranza dal Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige - Sud Tirolo

Si abbandonino politiche di investimento negli armamenti per convertirli in atti  economici concreti a favore della ricostruzione dell'Abruzzo e dei lavoratori colpiti dalla crisi economica

3 Gennaio 2012

Spese militari: ecco come e dove tagliare

Dagli F35 al personale, dalle missioni militari agli altri sistemi d'arma

(2 gennaio 2012) In questi giorni sta crescendo l'attenzione dei media sulle spese militari del nostro paese: sono troppe, con tanti sprechi e molta inefficienza. Abbiamo più "comandanti" (graduati) che "comandati" (soldati semplici) ed in proporzione agli organici, abbiamo un numero di generali superiore a quelli dell'esercito degli Stati Uniti. Nel 2012 spenderemo oltre 23 miliardi di spesa con altri 15 da sprecare nei prossimi anni per 131 cacciabombardieri F35.

1 Gennaio 2012

Pensiamoci.

(1 gennaio 2012) Quel che ci porterà il 2012 non lo sappiamo. Certo è che l'anno che viene non si presenta sotto i migliori auspici, almeno se consideriamo le prospettive economiche e sociali. La crisi è conclamata e la recessione porterà con sé, in Italia e in buona parte dell'Europa, un calo dell'occupazione e dei redditi, con effetti ancora non completamente calcolabili sul piano delle condizioni di vita delle persone, se è vero che solo l'effetto dei provvedimenti per raggiungere il pareggio di bilancio sul piano nazionale graverà per almeno 2 mila euro su ogni famiglia.

Se dovessimo basare le previsioni sui dati strutturali della crisi, ci sarebbe davvero motivo di essere preoccupati. Preoccupazione che cresce se dalla crisi economico-finanziaria dovessimo alzare lo sguardo sullo stato ambientale del pianeta o sulla crisi morale che l'attraversa.

Ciò nonostante, in queste prime ore del nuovo anno, vorrei formulare un augurio che è anche un auspicio. Che la crisi sia l'occasione per pensarci su, per riflettere sul significato di quel che facciamo, sulla sostenibilità dei nostri stili di vita, sul modo con il quale ci rapportiamo alle risorse che la madre terra ci consegna, sul senso che diamo alle nostre relazioni con le altre persone e con la comunità in cui viviamo, quella con cui condividiamo il nostro piccolo spazio di vita, come quella più ampia che ci accomuna nell'interdipendenza  di un unico destino terrestre.

Nel riflettere, nel sentirsi meno soli, nel cercare soluzioni per uscire dall'insostenibile spirale di una crescita senza qualità, si svolge lo spazio della politica. Forse non della politica che rincorre gli avvenimenti o che si preoccupa solo della ricerca del consenso, ma di quella vera, che prova a guardare oltre. Oltre il proprio giardino e oltre ogni visione particolare. Lo spazio di una politica che mi piace pensare territoriale ed oltre ogni confine.

Buon anno.

31 Dicembre 2011

Il Marzemino dal Caucaso al Trentino

Archevitis - Caucaso, origine e identità del Marzemino

(29 dicembre 2012) Secondo gli archeobotanici, molti tra i vitigni diffusi oggi in Italia e Francia troverebbero origine in Georgia, arrivati poi a noi passando per la Grecia. Un viaggio alla scoperta delle origini del Marzemino che è comune a quella di altri importanti vitigni europei. Un documentario che racconta di tempi antichi, ma anche di metodi di produzione tradizionale diffusi tutt’oggi.

30 Dicembre 2011

Polo archivistico, l’attenzione della stampa locale

(30 dicembre 2011) Il tema della memoria e dell'elaborazione collettiva della storia, anche quella più recente, rappresentano questioni decisive per costruire coesione sociale e un comune senso di cittadinanza.

In un articolo di oggi il Corriere del Trentino mette in grande rilievo gli effetti dei due ordini del giorno approvati nel corso della discussione sulla Finanziaria 2012 in Consiglio Provinciale sulla questione della realizzazione in Trentino di un unico "polo archivistico".

29 Dicembre 2011

Genocidio armeno: è scontro fra Francia e Turchia

L'Assemblea nazionale di Parigi ha approvato il provvedimento che punisce chiunque neghi la natura di "genocidio" in riferimento alle uccisioni di massa subite dagli armeni durante la Prima guerra mondiale per ordine dalle autorità ottomane. Le relazioni tra Francia e Turchia a un punto critico.

di Francesco Martino, www.balcanicaucaso,org

(24 dicembre 2011) Visioni divergenti sul futuro, visioni divergenti sul passato. Le relazioni diplomatiche tra Francia e Turchia hanno toccato un nuovo punto critico dopo che 

29 Dicembre 2011

Quell’inquietante lato oscuro della guerra

(28 dicembre 2011) Il quotidiano L'Adige di oggi pubblica nella pagina dedicata alla cultura ampi stralci della mia relazione al Convegno "Meno Male!" svoltosi nel settembre scorso e che titolava "Un terribile amore per la guerra".

Uno sguardo diverso verso la guerra, per indagare l'inconfessabile lato oscuro che non sempre siamo disposti a riconoscere. Preferiamo invece dividere il mondo in buoni e cattivi, secondo lo schema manicheo nel quale ci si autoassolve. Ma se non sapremo riconoscere il criminale che abita in ciascuno di noi, e con esso l'istinto che ci porta alla guerra, continueremo a riprodurre lo schema che ci ha portati sin qui e la guerra come archetipo umano.

29 Dicembre 2011

Un terribile amore per la guerra

Quello che trovate allegato è il testo dell’intervento di Michele Nardelli in occasione del Convegno "Meno Male! Tra coscienza e responsabilità". Sanzeno, 2 - 3 settembre 2011

«...Ho inteso piuttosto svolgere questo mandato dicendo cose che possono talvolta essere considerate sgradevoli, sporcandosi le mani nello scavare dentro i conflitti, facendosene attraversare, prendendosi carico del loro portato anche quando non corrisponde a quel che vorremmo, cercando di evitare - insomma - la melassa buonista della "banalità del bene". Indagando le parole, per restituire loro significato...’

21 Dicembre 2011

“Propongo che noi tutti … ora si rida”””

Vaclav Havel  ci ha lasciati. Se ne è andato uno dei protagonisti del dissenso, di quella rivoluzione di velluto che ha cambiato il corso della storia e della difficile e contraddittoria costruzione del progetto politico europeo. Havel è stato ricordato oggi, in apertura della seduta del Consiglio Provinciale, con un minuto di silenzio.

di Michele Nardelli 

(19 dicembre 2011) Era il 29 dicembre 1989. Praga era una città in festa. Dismesso il grigiore della cortina di ferro, la gente nelle strade si abbracciava, cantava, gridava la propria felicità per la fine di un regime durato più di quarant'anni. Essere lì in quelle ore era emozionante e ci faceva sentire al centro della storia. Ricordo il fermento attorno alle sedi del Forum Civico e lo slogan ricorrente "Havel na hrad" ovvero "Havel nel castello".