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19 Febbraio 2013Idee per il futuro della Regione Autonoma Trentino Alto Adige – Sűdtirol
L’incontro/conferenza di presentazione del documento "Più europea, più salda, più leggera" che si propone di indicare una strada per disegnare il futuro assetto costituzionale della Regione Trentino Alto Adige – Sűdtirol si svolgerà
lunedì prossimo 18 febbraio 2013, alle ore 17.00, presso la Sala Rosa della Regione in Piazza Dante a Trento
Alla presentazione partecipano
FRANCESCO PALERMO, candidato unitario del centrosinistra autonomista al Senato nel Collegio della Bassa Atesina
GIANCLAUDIO BRESSA e MICHELE NICOLETTI, candidati alla Camera del PD nel collegio regionale del Trentino Alto Adige – Sűdtirol
MARGHERITA COGO, MICHELE NARDELLI E LUCA ZENI consiglieri regionali
Trento, Sala Rosa della Regione, Piazza Dante
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Quando Mario Raffaelli (cf. Politica Responsabile) cita il profetico aforisma marxiano “all’antica indipendenza nazionale si sovrapporrà un’interdipendenza globale” indica una strada irrinunciabile: l’unità nella diversità (concordia) della famiglia umana.
Indica una missione irrinunciabile per il Trentino – Alto Adige, cuore d’Europa, naturale giuntura tra le eccellenze (e purtroppo i vizi, che qui però si bilanciano abbastanza armoniosamente) del mondo germanico e di quello mondo latino-mediterraneo: operare perché la concordia planetaria si affermi e sbocci una civiltà più umana, più degna del nostro potenziale, più all’altezza delle nostre aspirazioni.
Indica uno strumento irrinunciabile: una macroregione alpina dotata di un corpo diplomatico indipendente da quello italiano (gli stati continueranno ad esistere per tutelare le autonomie di milioni di persone in una futura confederazione mondiale non oligopolista, sul modello della federazione descritta in Star Trek, per usare un esempio popolare ma spero efficace).
Questo corpo diplomatico ancorerà il Trentino all’evoluzione del resto dell’umanità, lo renderà partecipe e protagonista della medesima, in una rete che, superata questa Crisi, abbraccerà il pianeta, non essendoci alcuna ragione per confinarla semplicemente all’ambito europeo o mediterraneo.
Sarà, allora e solo allora, una Comunità Responsabile.
Certo che è un po’ triste dover scoprire che, in Trentino-Alto Adige, “superamento delle frontiere” significa “euregio” o “regione alpina”, “globalizzazione” significa “più Europa”, “più Europa” significa “più Germania” e “multiculturalismo” significa “bilinguismo italo-tedesco con una spruzzata di inglese” (e cartelli multilingue per i residenti extracomunitari).
Eppure, molto presto, 1 residente su 10 sarà di origine straniera e molti trentini e sudtirolesi hanno già adesso la pelle più scura di Obama, indossano il velo, ci guardano con occhi a mandorla e parlano inglese, francese, arabo, cinese o una lingua balcanica.
Impiegarli per stringere rapporti culturali e commerciali con i loro paesi e continenti di origine non sarebbe una grande idea? Coinvolgerli nel lavoro di elaborazione della LORO autonomia non sarebbe doveroso e proficuo?
Frederick Douglass, abolizionista afroamericano e sostenitore del suffragio universale esteso alle donne, uno dei padri dell’America migliore ed uno dei più intelligenti critici della contraddizione di una costituzione che sanciva l’uguaglianza degli esseri umani ma non vietava la schiavitù, soleva dire che “il destino degli americani di colore è il destino dell’America intera”.
È tanto più vero oggi per i nostri concittadini “diversi”, che ormeggiano/allacciano questa regione all’intero pianeta.