La firma del protocollo fra il presidente Dellai e il ministro Daiq
Un protocollo d’intesa fra la PAT e l’ANP
12 Luglio 2012
Hummer dorata
Postmodernità
16 Luglio 2012
La firma del protocollo fra il presidente Dellai e il ministro Daiq
Un protocollo d’intesa fra la PAT e l’ANP
12 Luglio 2012
Hummer dorata
Postmodernità
16 Luglio 2012

Non funzionava più la decisione politica sulla ba­se della razionalità delle scelte. Ci si rendeva conto che a determinare le prefe­renze intervenivano altri fattori; la loro complessità, inoltre, metteva in discus­sione i tradizionali criteri della delega e della rappre­sentanza. I conflitti sociali mostravano l’ esigenza di darsi una voce da parte di nuovi soggetti. Quei sogget­ti mostravano linguaggi inediti e cominciava a cre­arsi un diaframma, che sa­rebbe divenuto un muro, tra le dinamiche vive delle esperienze individuali 0 collettive e la politica inte­sa come organizzazione delle forme amministrati­ve e di gestione del potere. Tali problemi si sono ap­profonditi, specializzati, moltiplicati, anche in ragio­ne delle rivoluzioni econo­miche, culturali e planeta­rie intervenute negli ultimi vent’anni. La loro natura è però la stessa.

Chi amministra la cosa pubblica, chi esercita il po­tere, ha risposto con il marketing della politica e con la specializzazione nei meccanismi che generano consenso. Ci fanno perciò difetto i rapporti chiari, concreti, fra le parole e le cose. Tutto ciò incide pe­santemente in quella che é la vera e propria vena giu­gulare della democrazia: la partecipazione. Gli ostacoli e le opportunità del prende­re parte dipendono da tan­te cose ma, in particolare, dal fatto che ognuno di noi, quando comunica con un altro, può ottenere tre ti­pi di esiti: l’accordo, il di­saccordo 0 l’indifferenza. Se ottiene accordo 0 disac­cordo, la comunicazione sa­rà efficace e genererà parte­cipazione. Se la risposta é l’indifferenza non vi sono le condizioni per la partecipazione.

La responsabilità princi­pale è di chi confonde il marketing e l’informazione unidirezionale con la parte­cipazione. Né si può dire che ciò avvenga in maniera disinteressata. Il confronto costa: l’ elaborazione dei punti di vista differenti ri­chiede impegno. e disposi­zione a cambiare idea. Un progetto politico e di gover­no all’altezza dei nostri tem­pi dovrebbe partire, forse, dal porre al centro la ricer­ca e la costituzione inedita dei processi partecipativi.

Comments are closed.