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Palestina, il sì delle Nazioni Unite. E l’Italia vota a favore.

Prima del voto sul riconoscimento della Palestina come Stato osservatore non membro dell’Onu. Israele e Stati Uniti avevano chiaramente espresso la propria opposizione alla richiesta e alimentato una campagna per il no, mentre Russia e Cina si sono espresse a favore del riconoscimento.

All’appuntamento l’Europa è arrivata divisa. Il voto favorevole è venuto da Italia, Spagna, Francia, Irlanda, Grecia e Islanda. Si è astenuta la Germania, la Gran Bretagna, l’Olanda e la Repubblica Ceca.

L’Italia, da parte sua, ha deciso di dare il proprio sostegno alla risoluzione. La decisione è stata annunciata nel pomeriggio da una nota di Palazzo Chigi. La decisione, si legge nella nota, "è parte integrante dell’impegno del governo italiano volto a rilanciare il processo di pace con l’obiettivo di due Stati, quello israeliano e quello palestinese, che possano vivere fianco a fianco, in pace, sicurezza e mutuo riconoscimento". "A questo fine, il governo si è adoperato in favore della ripresa del dialogo e del negoziato, moltiplicando le occasioni di incontro con le parti coinvolte nel conflitto Medio-Orientale, in particolare da parte del presidente del Consiglio, ricevendo conferma della loro volontà di riavviare il negoziato di pace e giungere all’obiettivo dei due Stati".

Per giustificare il sì italiano, Mario Monti ha telefonato sia a Netanyahu che a Abu Mazen. Al presidente dell’Anp il premier ha chiesto di accettare il riavvio immediato dei negoziati di pace senza precondizioni e di astenersi dall’utilizzare l’odierno voto dell’Assemblea Generale per ottenere l’accesso ad altre Agenzie Specializzate delle Nazioni Unite, per adire la Corte Penale Internazionale o per farne un uso retroattivo. Allo stesso tempo Monti ha rassicurato Netanyahu sulla "forte e tradizionale" amicizia fra Italia e Israele ed ha garantito il fermo impegno italiano ad evitare qualsiasi strumentalizzazione che possa portare indebitamente Israele, che ha diritto a garantire la propria sicurezza, di fronte alla Corte Penale Internazionale.

Non si sono fatte attendere reazioni. L’ambasciatore israeliano a Roma si è detto "molto deluso", mentre dopo l’annuncio il presidente Abu Mazen ha "espresso il proprio ringraziamento al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti". Lo ha comunicato all’Ansa Nemer Hammad, consigliere dello stesso Abu Mazen. "Questo è un voto nella direzione giusta e naturale per un grande Paese come l’Italia", ha detto Hammad, convinto che "una stagione in cui l’Italia aveva perso la sua identità e il suo ruolo nel Mediterraneo sia passata".

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