Il fiore di Jasenovac
Jasenovac, Sajmište, Rab…
28 Gennaio 2010
Il fiore di Jasenovac
Jasenovac, Sajmište, Rab…
28 Gennaio 2010
Il fiore di Jasenovac
Jasenovac, Sajmište, Rab…
28 Gennaio 2010
Il fiore di Jasenovac
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28 Gennaio 2010

Oltre i rituali e la retorica

Auschwitz, come noto, è in Polonia e in quell’area dell’est europeo si trovava la più alta concentrazione di ebrei e di "nemici" del Reich. Un pezzo di Europa dove l’antisemitismo si è radicato nei secoli in profondità. La "fabbrica" venne quindi collocata in prossimità di "grandi depositi" di materie prime e dove le condizioni sociali e culturali erano assolutamente favorevoli.

Richiamo esplicitamente la "razionalità" di matrice economica dei nazisti proprio perché il Giorno della memoria non perda di significato e profondità. Credo che tutti avvertiamo il rischio di trasformare questa data dedicata alla memoria della più terribile pagina di storia mai scritta ad un’operazione di semplice commemorazione, ad un rituale i cui elementi, tutti rigorosamente collaudati e carichi di buoni sentimenti, vengano stancamente riproposti.

A questo si aggiunge un rischio di overdose da memoria, termine fortunato ma che è anche dotato di una certa ambiguità.

La storia di Auschwitz, proprio nella sua funzione di fabbrica della morte e di simbolo doloroso del Novecento, è un buon antidoto. Mi verrebbe voglia di dire: più storia, e quindi interpretazione critica del passato e di ciò che è accaduto, per poter fare memoria in modo adeguato. Per agire in profondità sulle coscienze, per inquietare, per sollevare nuovi interrogativi. Per obbligare i destinatari di questa Giornata a reagire alla storia e ad essere protagonisti attivi della costruzione della memoria.

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