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Migranti, profughi, guerre… la marcia delle donne e degli uomini scalzi

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2 Comments

  1. kenparker ha detto:

    Credo si debba fare quello che si può, anche di più, magari ma non è buona politica non vedere, non immaginare e non programmare. Quello che scrivi, un’accoglienza indifferenziata, a prescindere è improponibile perchè – citando Galli della Loggia- non esiste al mondo decisione politica riguardante un qualunque fenomeno, la quale possa essere indifferente all’entità quantitativa del fenomeno stesso, praticabile cioè qualunque sia l’entità di questo. Il governo delle situazioni è qualcosa di diverso dalle emozioni e dal concetto di giustizia universale E, a dispetto di ogni miglior proposito, l’etica della convinzione continua ad essere cosa ben diversa dall’etica della responsabilità.

  2. stefano fait ha detto:

    è incredibile che il Pentagono, che parla di “guerra permanente” al Terrore (ma cos’è una “guerra permanente? E’ concepibile? E’ accettabile?) si permetta di dichiarare che la crisi dei rifugiati durerrà 20 anni. Passerini ha ragione da vendere e non si può ragionare passivamente e fatalisticamente.
    Guerra permamente = crisi permanente dei rifugiati.
    USA e Arabia Saudita sono restii a farsi carico dei rifugiati perché “potrebbero esserci terroristi”.
    Però lo stesso problema non dovrebbe esistere per noi?

    Questa crisi fa comodo a:
    1. Chi si arrichisce con la gestione dei rifugiati (es. Barclays Bank);
    2. Chi ha interesse a mantenere un arco di instabilità dalla Mitteleuropa (o dal Baltico) fino al Pakistan per bloccare qualunque progetto eurasiatico (Brzezinski