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Lettera a Pierluigi Bersani

Carissimi, in questa fase delicata, ho scritto una lettera al Segretario del PD Bersani e a tutti i colleghi parlamentari che vorrei condividere con voi e per questo ve la invio come newsletter, oltre ad averla pubblicata sul mio blog. Spero vi faccia piacere riceverla.

di Letiza Detorre

“Carissimo Pier Luigi e carissimi colleghi parlamentari, il documento di Veltroni è arrivato come uno tzunami e ci ha travolto, per questo è stato accolto con ‘desolato stupore’ da Prodi, come ‘virus autodistruttivo’ da Dario Franceschini, come ‘pacco dono a Berlusconi’, da te, Pier Luigi. Non è il tempo e non è il modo, hanno detto molti commentatori, alcuni arrivando a prefigurare le prime mosse di un nuovo partito nello scenario in rapido movimento verso la prossima campagna elettorale. Azione e reazioni che rischiano purtroppo di sconcertare ancora una volta i cittadini, di allontanarli ulteriormente dal ‘palazzo’ sempre più litigioso. Eppure io devo dire grazie a Veltroni perché è riuscito a scuotermi dal tran tran con cui ho lavorato quest’anno nel Partito democratico. Certo che ho cercato con tanti di costruire le idee e le proposte di riforma, di condividerle, di sostenerle. Ma oggi, come avessi sbattuto contro il muro, ho compreso che non basta. Se i cittadini non ci danno credito, se non si fidano di consegnarci il governo del Paese e dei suoi territori, siamo noi che dobbiamo cambiare. Dobbiamo noi trasformare i vecchi modi della politica di un tempo che ormai si sta definitivamente chiudendo, in nuovi modi per una politica nuova di un tempo inedito e globale a cui ciascuno di noi, ma proprio tutti, è chiamato a contribuire. Un tempo nuovo che ancora non capiamo del tutto e qui è la difficoltà. Appunto: qui è  la difficoltà. E, dato che l’impresa è ardua e nello stesso tempo urgente, mi pare di avere capito oggi che dobbiamo avere più consapevolezza che tutti nel PD portiamo la stessa responsabilità e ci dobbiamo dare credito, lasciarci reciprocamente provocare, entrare, se così posso dire, nella testa e nelle idee dell’altro. La responsabilità del fine (che potrebbe non essere buono o essere un interesse particolare) per cui vengono avanzate, rimane di chi le sostiene: noi possiamo comunque, sempre, anzi dobbiamo, trarne spunti per migliorare, per allargare sempre di più il nostro orizzonte fino a divenire un partito in cui la maggioranza dei cittadini del 2010 possa ritrovarsi, vedervi le energie per cambiare il Paese. Per questo ti chiedo, Pier Luigi, di fare di questa provocazione di Walter Veltroni e tanti colleghi, che affronta questioni rilevantissime, una occasione di rilancio del PD. Ti chiedo di convocare tutti quelli che l’hanno firmato e tutti quelli che, come me, non l’hanno ancora fatto solo per una pausa di rispetto verso chi si è mostrato enormemente preoccupato o verso chi l’ha letto contro di te o contro altri. Il contenuto del documento deve essere discusso e la chiarezza che si deve fare deve aumentare l’unità, non l’unitarismo, ma l’unità ; nella diversità degli apporti che è il massimo dell’espressione democratica. Le vicende politiche ci chiedono di maturare in fretta e sappiamo che crescere costa fatica, ma come tu, Pier Luigi, dicevi nell’incontro con il Comitato delle Settimane sociali, il partito democratico è una bella grande cosa. Credo, e penso che lo crediamo tutti, che ci attende un immenso lavoro per farlo capace di rinnovare il Paese, lavoro a cui non possiamo minimamente sottrarci.  Soprattutto in quest’ora. Nell’attesa di parlarne a voce con tutti, con stima rinnovata

Letizia De Torre”

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