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La staffetta delle Alpi per Olimpiadi invernali trasparenti, rispettose, responsabili

La copertina del libro di Luigi Casanova dedicato alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 2026

E’ POSSIBILE, ma al momento, purtroppo, si è in presenza di alcune proposte progettuali spesso difformi da quelle contenute nel dossier di candidatura olimpica. Molte opere, connesse ai giochi olimpici ed in procinto di essere realizzate, sono impattanti ed a forte consumo di suolo, con costi a carico dei bilanci pubblici che continuano a lievitare.

I meravigliosi panorami imbiancati, però, sono un ecosistema delicato che va preservato dall’aggressività delle attività antropiche e dalle infiltrazioni mafiose, soprattutto in occasione di competizioni che richiedono strutture di accoglienza di grandi dimensioni, fortemente energivore, che non favoriscono un ruolo attivo delle comunità locali. Anche le politiche di gestione dei rifiuti e degli spostamenti di sportivi e pubblico, così come la scelta dei materiali per gli approvvigionamenti e per le costruzioni, sono elementi di sviluppo da osservare con attenzione, con l’obiettivo di preservare legalità, ambiente e comunità locali.

Si rammenta che la partecipazione diffusa ed il rispetto dei principi di trasparenza sono i primi argini al manifestarsi di condotte speculative, corruttive e alla penetrazione della criminalità organizzata nella realizzazione delle opere collegate alla manifestazione olimpica.

E’ POSSIBILE cambiare questo modo di procedere? Sì, E’ POSSIBILE.

La “Staffetta delle Alpi per olimpiadi invernali trasparenti, rispettose e responsabili” vuole essere uno stimolo a fare questo, vuole creare occasioni per riflettere, per approfondire, per spiegare ragioni e ascoltarle, per cercare di conoscere meglio i meccanismi di infiltrazione delle mafie non solo negli appalti, ma nelle comunità.

Vuole sensibilizzare l’opinione pubblica, gli “addetti ai lavori” e la Pubblica Amministrazione, in merito alle preoccupazioni della Società civile circa le modalità di organizzazione della manifestazione Olimpica viste finora. Perché si sta prefigurando la possibilità che vengano costruite opere, sia pubbliche che private, lesive dell’ambiente, molto costose, a forte rischio di infiltrazione mafiosa e contrarie agli effettivi interessi delle comunità. Si rischia uno spreco di ingenti risorse pubbliche in un periodo storico di grandi difficoltà economiche.

La “Staffetta” vuole attivare azioni di compartecipazione delle comunità e delle associazioni alla vigilanza, un vero e proprio “monitoraggio civico” di quanto verrà realizzato nei prossimi mesi e anni in avvicinamento alla manifestazione olimpica perché le ingenti risorse economiche previste per questa grande manifestazione sono attrattive per le organizzazioni mafiose e non ci si deve far trovare impreparati.

Il “testimone” che i partecipanti alla “Staffetta” si scambieranno è una “torcia olimpica” ideata e realizzata dal design Kuno Prey, della facoltà di “Design e Arte” dell’Università di Bolzano il quale ha raccolto la nostra richiesta dando rappresentazione alle parole “Trasparenza”, “Rispetto” e “Responsabilità.

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