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Una nuova lista per un’altra Europa

di Giulio Marcon e Giorgio Airaudo

(5 febbraio 2014) C’è grande attesa per l’arrivo inIta­lia, que­sta set­ti­mana, di Ale&shy

3 Comments

  1. stefano fait ha detto:

    “Un progetto europeo davvero nuovo deve porsi il tema dell’austerità, della riconsiderazione dei consumi e del lavoro, del ritorno alla terra e all’unicità dei territori per contrastare i processi di finanziarizzazione dell’economia, dell’abolizione degli eserciti nazionali… solo per dire le prime tre o quattro cose che mi vengono in mente”.

    In effetti ti posizioni ancora più a sinistra di Tsipras, ragion per cui non sarà certo il PD di Renzi a venire a cercarti, nei prossimi anni.
    Se ti moderi un po’ avrai qualche chance con Giulio Marcon

  2. Silvano Falocco ha detto:

    Ma che bello scambio di opinioni tra persone con idee differenti, che pur tentano di comprendersi. Ha qualcosa di antico, ma non di polveroso. Se il campo largo della sinistra avesse questi toni, quanto sarebbe piu’ facile dialogare.

  3. Michele ha detto:

    Vedi Stefano, non m’importa la collocazione. Affermare che è necessario porsi il tema dell’austerità (o più propriamente della cultura del limite) non vuol dire essere più a sinistra ma semplicemente consapevoli della partita che l’umanità si sta giocando nel disegnare le condizioni di vita della specie umana sulla terra. E so bene quanto, proprio a sinistra, questa posizione sia invisa a partire dall’idea che è necessario difendere quel che si ha. Una cultura dell’avere che ha prodotto egoismo sociale, non solidarietà globale.
    Quel che mi preme è che vi sia consapevolezza che queste, ed altre, sono le sfide del presente che la politica non può eludere. Ma dire queste cose significa uscire dallo schema precedente e disturbare le anime belle che dividono il mondo in buoni e cattivi. Che non corrisponde esattamente al facile consenso…