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Nella primavera del 2012 "Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" ha condotto anche in Trentino una ricerca su un campione di oltre 300 studenti della scuola secondaria di secondo grado sulla percezione del fenomeno mafioso. Il progetto s’inserisce all’interno di una ricerca che "Libera" ha avviato su scala nazionale già nel 2009, attivando ricerche analoghe in Toscana, Lazio e Liguria. La ricerca in Trentino ha visto il coinvolgimento di dieci istituti per un totale di 305 studenti su 20 classi interessate, che corrisponde all’1,4% della popolazione scolastica della secondaria di secondo grado, la percentuale più alta fra le ricerche attivate da Libera nelle altre regioni italiane.

Come ha sottolineato l’assessore Marta Dalmaso i risultati della ricerca sono significativi in quanto permetteranno di mettere a fuoco un quadro comparativo che aiuterà a cogliere costanti e diversità nell’approccio al problema delle mafie su base geografica, fornendo così un’importante documentazione statistica per individuare gli obiettivi dell’educazione alla cittadinanza.

Inoltre la ricerca di "Libera" mette in luce alcune relazioni fondamentali fra le condizioni strutturali e il vissuto degli studenti da una parte, e la conoscenza del fenomeno mafioso e dell’antimafia dall’altra. In tal modo essa si configura come uno strumento particolarmente utile per individuare quali debbano essere le priorità formative. In altre parole, le carenze conoscitive, sia sul piano dell’attualità sia su quello storico, dovrebbero costituire la base sulla quale costruire percorsi di approfondimento che permettano agli studenti di comprendere i contorni, le dinamiche e lo sviluppo del fenomeno mafioso e le dimensioni e i protagonisti della lotta contro le mafie.

Alla presentazione sono intervenute Ludovica Ioppolo di "Libera" e Chiara Simoncelli, la referente di "Libera Trentino". Ludovica Ioppolo ha illustrato i dati emersi dalla ricerca in Trentino. In particolare ha evidenziato come il 37% degli studenti ritiene che la mafia sia presente a Trento, che controlli alcuni traffici ma che non sia pericolosa, contro il 21% che ritiene invece il fenomeno sempre più preoccupante. Inoltre dalla ricerca è emersa come la maggior parte dei ragazzi (5,1 in una scala da 1 a 6) considera fondamentale l’impegno personale nella lotta contro la mafia, mentre sono in netta minoranza (2,1 su scala da 1 a 6) coloro che ritengono che sia un problema che non li riguarda. In generale i ragazzi trentini conoscono molto meno dei loro compagni di altre zone d’Italia i personaggi della mafia e dell’antimafia presenti nel questionario. Sono invece in linea con le altre regioni dove si è svolta la ricerca relativamente al fatto che conoscono maggiormente i personaggi di mafia rispetto a quelli dell’antimafia. Confortante, invece, è il fatto che nell’elenco delle istituzioni di cui i giovani si fidano di più, dopo il primo posto occupato dall’ONU, figuri proprio la Provincia autonoma di Trento, vissuta quindi come organismo vicino alla realtà dei giovani intervistati in grado di garantire legalità.

Chiara Simoncelli, la referente di Libera Trentino, ha infine ricordato l’appuntamento con la Winter School 2013 tema "Mafie senza confini. Economie, territori, comunità" che si terrà a Trento dal 7 al 9 marzo e che vedrà coinvolti un centinaio di studenti universitari. Il percorso formativo è realizzato da "Il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, Libera Trentino, Village Doc&Films – Roma, in collaborazione con l’Università degli studi di Trento, la Provincia autonoma di Trento – Ufficio Grandi Eventi e il Centro per la formazione alla solidarietà internazionale.

(da ufficio stampa PAT)

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