Economia e politica per la sostenibilità
30 Maggio 2011Un grido di libertà
30 Maggio 2011La decisione arriva al termine di una riunione fiume di 12 ore – che ha visto partecipare i tre partiti della coalizione (Cdu, Csu e Fdp), ma durante la quale sono stati coinvolti anche Socialdemocratici e Verdi – e a tre mesi dal disastro nucleare di Fukushima.
L’addio al nucleare comporterà scelte importanti dal punto di vista delle politiche energetiche del paese: attualmente, il 22% del fabbisogno d’energia arriva proprio dal nucleo e il piano prevede che gran parte dei reattori venga disattivato entro la fine di quest’anno. Inoltre una prima parte – i reattori costruiti prima del 1980 – erano stati spenti subito dopo il disastro giapponese. Ne rimarranno attivi quindi solo tre che funzioneranno per altri 11 anni al massimo. Il ministro ha spiegato che gli otto reattori dei 17 che non sono collegati alla rete di produzione di energia elettrica non saranno più riattivati.
L’annuncio segue la tempistica anticipata da un articolo pubblicato sulla Bild: entro inizio giugno, scriveva il giornale, lo coalizione liberal democristiana avrebbe iniziato a lavorare all’alternativa energetica al nucleare. Uno dei pilastri del nuovo piano è l’eolico, con nuove aree designate per ospitare gli impianti e turbine eoliche ancora più efficienti.