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Una bella serata al Castello del Buonconsiglio
28 Giugno 2013
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Egitto, Brasile, Turchia…
3 Luglio 2013
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La favola del giovane e della donna

Un giorno un giovane e una donna, entrambi da tempo dentro a quegli stessi meccanismi da cui si dichiaravano ora estranei, si presentarono ai saggi dicendo che loro soli potevano salvare dal baratro il mondo, e che i saggi dovevano capirlo e incoronarli a guide del paese. Gli stessi saggi che avevano valorizzato il giovane e la donna affidandogli, tempo prima, incarichi di responsabilità.

I cantastorie narrano che fuori di lì le persone non sapevano che il giovane e la donna già potevano provare a cambiare il mondo nei loro posti di responsabilità, e credevano, perchè Giovane e Donna, che avrebbero salvato il mondo. Giovane e donna raccoglievano racconti e visioni, che tenevano nel loro taccuino segreto.

Intanto alcuni saggi tenevano incontri per elaborare collettivamente insieme un cambiamento, cercando un confronto. All’interno di questi incontri altri giovani e donne ascoltavano partecipavano e non si sentivano né salvatori né salvati, solo contribuivano con il coraggio del cambiamento. I saggi e il gruppo che stava intorno a loro, di cui avevano sempre fatto parte, ora venivano giudicati malvagi, perchè non incoronavano il giovane e la donna a salvatori del mondo. E i taccuini restavano segreti.

Io non capivo più, trovavo rinnovamento nelle parole di alcuni saggi che riuscivano a rilanciare visioni e letture del mondo di oggi nel senso del cambiamento, mentre nell’atteggiamento del giovane e della donna vedevo piuttosto una sorta di processo sostitutivo che giocava con i concetti in maniera libera ed arbitraria.

Ero donna ed ero giovane, ma non capivo perchè il giovane e la donna volevano prendere il posto dei saggi solo per sostituire una poltrona ad un’altra poltrona. A me questa sembrava conservazione. E loro continuavano a parlare di rinnovamento.

I cantastorie da allora non usano più la parola rinnovamento, vecchio e nuovo perchè, da quel giorno in cui il giovane e la donna continuavano a riempirsene la bocca, quelle parole avevano un significato adulterato e non potevano più significare nulla.

Presi il vocabolario, e lo buttai. E pensai ad un vero cambiamento.

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