Valdastico, partita chiusa?
23 Maggio 2015Il disegno che non c’è
26 Maggio 2015(24 maggio 2015) Oggi si vota per i ballottaggi in 8 importanti Comuni del Trentino. Ne verrà, come già è stato per il primo turno di quindici giorni fa, un’indicazione sull’orientamento politico di questa nostra terra e dunque un giudizio sul nuovo corso del centrosinistra autonomista che da un anno e mezzo guida il Trentino. Che in parte è già venuto nella forte astensione dal voto come sul piano delle defezioni negli schieramenti e nella proliferazione di liste civiche anche nei Comuni come Rovereto dove il voto ha da sempre avuto connotazioni più strettamente politiche.
Lo scontro maggiore è senz’altro a Rovereto dove il sindaco uscente Andrea Miorandi (espressione del centrosinistra autonomista seppure con la defezione dei Verdi) se la vede con Francesco Valduga (liste civiche e Verdi) che al primo turno ha ottenuto i maggiori consensi. La possibilità di una rimonta dipenderà innanzitutto dalla capacità di far tornare a votare gli elettori e dal convincimento che la città della quercia non possa permettersi di ritornare indietro di dieci anni.
Un po’ ovunque i ballottaggi sono l’esito della scarsa coesione del centrosinistra autonomista. E’ così a Mori, dove il Patt si è alleato con il centrodestra e la Lega. Il candidato del centrosinistra Stefano Barozzi dovrebbe comunque farcela per effetto di un largo margine registrato al primo turno. E’ così a Folgaria nella sfida fra Michael Rech e Walter Forrer, anche se in questo caso pesano come un macigno le scelte fortemente impattanti sul piano ambientale delle precedenti amministrazioni, tanto che il sindaco uscente non è nemmeno arrivato al ballottaggio.
Anche ad Ala e Borgo Valsugana il confronto è fra centrosinistra e liste civiche in questo caso più connotate politicamente verso il centrodestra. A Storo, Cavalese ed Aldeno si svolgono partite trasversali agli schieramenti, ma anche in questi casi la coalizione di governo provinciale si è frantumata, cosa su cui si dovrebbe riflettere anziché far finta di niente.
L’augurio è che il centrosinistra ce la faccia (è un invito a votare) ma anche che s’imparino le molte lezioni che questa tornata elettorale ci consegna. Che a ben vedere non sono poche (vedi la precedente puntata in questa rubrica). Sempre che si abbia l’onestà intellettuale di volerle leggere.