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La grazia del vostro cuore…
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la città di Aleppo (Siria)
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Elezioni politiche: rappresentare l’autonomia per rilanciare un progetto di governo del territorio

locale. La candidatura di Palermo dimostra infatti che &egrave

3 Comments

  1. Roberto ha detto:

    Grazie a Michele ed agli altri firmatari per questo importantissimo e condivisibile appello.

  2. vincenzo calì ha detto:

    La convergenza di tutti i partiti che hanno condiviso il percorso politico-amministrativo compiuto in Trentino in questo quarto di secolo, sui candidati ai collegi uninominali per il Senato, dovrebbe risultare come una normale procedura: ciò non è avvenuto (lo strumento sarebbero state giocoforza le elezioni primarie coalizionali) per via del fatto che il collante strategico della coalizione di CSA sta venendo a mancare. Siamo quasi fuori tempo massimo e le possibilità di recupero sono ridotte al lumicino.

  3. stefano fait ha detto:

    Mi piace citare una riflessione di Francesco Palermo, neocandidato e uno dei massimi esperti italiani nella giurisprudenza del federalismo e dell’autonomismo(Alto Adige, 1 giugno 2012):
    “Lo Stato continua a giocare la carta dell’emergenza per riservarsi di intervenire unilateralmente. Non che così facendo ottenga di più. L’obiettivo sembra piuttosto di tipo “educativo”: dimostrare di avere il coltello dalla parte del manico, anche a costo di perdere qualche ricorso davanti alla Corte costituzionale. Pensando che, alla lunga, il Paese non possa più permettersi la specialità. Un’idea sbagliata, ma che permea molti circoli politici e accademici a sud di Borghetto…Il Governo, forte di un consenso ancora ampio e della forza che gli deriva dalla gestione dell’emergenza, sta facendo oggi quello che le autonomie speciali hanno fatto a lungo, e con indubbio successo. Adotta un atteggiamento pragmatico. Cioè, sostanzialmente, senza regole, o (il che è lo stesso) con regole ad hoc. Il pragmatismo è dei forti, le regole servono per i deboli. Ignorando lo stato di diritto, si passa ai rapporti di forza, e in questo momento le autonomie speciali forti non lo sono. Hanno certamente alcuni importanti baluardi giuridici, che però valgono fintantoché vale lo stato di diritto. Se la regola è l’emergenza o il pragmatismo, rischiano di saltare anche le garanzie più solide. Insomma, la partita in corso va ben al di là delle cifre. È la cartina di tornasole della qualità dello stato di diritto in Italia”.