Autonomia e Democrazia
10 Settembre 2009
Incontro Mozione Marino
16 Settembre 2009
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Congresso PD del Trentino. Perché sostengo Roberto Pinter

di Stefano Albergoni 

Cari amici

ho partecipato ieri sera alla prima riunione dei sostenitori di Roberto Pinter alla carica di segretario provinciale del Pd trentino e ne sono
uscito ancora più convinto. Elenco schematicamente le motivazioni della mia scelta…

1) in Roberto vedo la continuità ideale con il progetto di integrazione
della sinistra democratica trentina che ho sempre fortemente condiviso, fin dai tempi ormai remoti della lista “Senza confini”;

2) la sua esperienza politica e istituzionale in sede provinciale non ha
eguali tra i suoi avversari;

3) la sua attuale collocazione lo rende un segretario ideale, non
condizionato dal bisogno di costruirsi una carriera politica o di
difendere posizioni acquisite;

4) la sua sensibilità ambientale è nota, così come sono noti l’impegno e la passione esercitati da assessore provinciale all’urbanistica sul
terreno dello sviluppo sostenibile;

5) Roberto è molto vicino a Bersani in quanto a idea del partito: lo
vorrebbe popolare, radicato territorialmente, costruito attorno a un
gruppo dirigente preparato, plurale e coeso, che non si affida
mediaticamente al leader di turno e che fa della partecipazione reale
dei suoi iscritti la sua ragion d’essere (prima ancora delle primarie,
aggiungo io, perché quelle andrebbero adottate solo per scegliere
candidature monocratiche);

6) anche la sua astensione dalla scelta sui candidati nazionali mi pare
più un’opportunità da cogliere che un atteggiamento da censurare. Ho visto per troppi anni il formarsi dei gruppi dirigenti locali del mio ex partito sulla base di astrusi schemi nazionali piuttosto che sulla discussione nel merito dei problemi e dei temi locali. Roberto, peraltro, è convinto che il Pd trentino deve partecipare al dibattito politico nazionale, deve far sentire la sua voce in merito ai grandi temi che attraversano il paese, deve aiutare l’Italia a costruire un proprio modello di federalismo regionale.

Detto ciò, mi auguro un congresso a toni pacati e fondato sui contenuti e sul libero confronto. Di fronte al Pd e ai suoi 4 candidati (non trovo nulla di male in questo) c’è la grandissima responsabilità di essere la forza politica più grande del Trentino e l’opportunità di cominciare a trasformare questa forza nel giusto peso politico, per lavorare a un Trentino più sobrio, sempre più civile e ambientalmente sostenibile.

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