Pane e acqua
Il valore del passato è davanti a noi
19 Dicembre 2012
Albiano
Gestioni associate dei servizi comunali, qualche considerazione
26 Dicembre 2012
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"Il Trentino – ha detto Pacher in apertura dell’incontro – è inserito a pieno titolo in una rete territoriale dove si confrontano e si scambiano decisioni, buone prassi, conoscenze utili a tutti. Si è capito infatti che non si può aspettare che siano solo i grandi decisori ad agire, in summit come quello recente di Doha, che spesso generano poi grandi delusioni, che ci vogliono le reti come Alleanza per il clima, dove mettere a fuoco le tante iniziative possibili sul duplice fronte della mitigazione delle emissioni di gas climalteranti e dell’adattamento. Anche all’interno del Trentino, è stato istituito un Osservatorio che mette assieme tutti i soggetti interessati, dove prendono corpo le diverse azioni dirette al risparmio energetico, al contenimento dei consumi, alla diffusione delle energie rinnovabili, alla prevenzione dei problemi ambientali connessi all’aumento della temperatura e così via. In queste azioni rientrano ad esempio quella di dotare il patrimonio edilizio pubblico di pannelli fotovoltaici, i nuovi treni che abbiamo acquistato e in generale i progetti sulla mobilità, ma anche tutto quanto fa capo alla Protezione civile, perché sappiamo che i cambiamenti climatici generano stress sul territorio. Per questo, anche in questa fase di crisi, uno dei settori nel quale cui non abbiamo applicato politiche di risparmio è quello dei Bacini montani, che impiega diverse centinaia di persone in tutto il Trentino e assorbe più di 20 milioni di euro all’anno, risorse utilizzate per difendere il territorio e prevenire gli eventi più acuti determinati dalle piogge."

Concetti ripresi da Roberto Bertoldi, che ha illustrato alcuni dati e portato alcuni esempi concreti. Prendiamo il monitoraggio: per farlo bene ci vogliono una serie di stazioni sul territorio, senza di esse dati utili sull’entità del fenomeni non ce ne sarebbero. Quindi, 130 stazioni sparse in tutto il Trentino, 60 delle quali forniscono dati giornalieri fin dagli anni 1920-30. Oppure prendiamo il problema della gestione dei corsi d’acqua e in particolare delle piene, con la rete dei serbatoi idroelettrici provinciali: "La loro utilità l’abbiamo vista l’ultima volta nella piena dello scorso novembre", ha ricordato Bertoldi, che ha anche anticipato che nel 2013 verrà realizzato uno studio sulla diminuzione dei ghiacciai negli ultimi 10 anni, diminuzione dovuta sia all’aumento delle temperature sia alla riduzione delle precipitazioni nevose.

I ricercatori della Fondazione Mach Damiano Gianelle e Emanuele Eccel hanno quindi illustrato l’analisi sulle serie climatiche, finanziata con il fondo della Provincia autonoma per i Cambiamenti Climatici, realizzata dal Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione con il progetto CLITRE.50 sulle serie di dati dal 1958 al 2010. Il quadro che ne risulta, come dicevamo, conferma per il Trentino alcune tendenze gi&agrave

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