I racconti di Kolima

Si riunisce il Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige - Sud Titol. L'ordine del giorno questa volta è piuttosto nutrito ed interessante, anche se dobbiamo fare i conti con la strumentalità che assume ogni confronto che avviene in quest'aula.

Il primo punto è la legge costitutiva del Comune di Comano Terme dopo il voto nel quale i municipi di Bleggio Inferiore e Lomaso ha scelto di unirsi in un'unica entità. Un fatto importante, che nasce dal basso, ed il nostro è un atto dovuto.

Nell'aria c'è la questione dell'esposizione del crocefisso dopo la sentenza della Corte europea. Quest'ultima formalmenteneccepibile, ma che ha l'effetto di un elefante in una cristalleria. Capace cioè di suscitare le reazioni più viscerali. La Lega ha presentato da tempo una mozione e ne chiede l'anticipazione.

Nel frattempo arriva in aula una mozione di Morandini sui Laogai, i campi di lavoro forzato istituiti in Cina sin dai tempi di Mao. Il numero dei Laogai e dei prigionieri in essi detenuti è in Cina "segreto di stato". Così i dati sono piuttosto incerti ma non per questo meno inquietanti: c'è chi parla di 280 campi con 230 mila persone detenute, altri di 1.000 campi con un numero di detenuti variabile fra i 4 e i 6 milioni. Di fronte a questa tragedia sarebbe necessario un confronto serio e pacato, ma la tentazione ideologica è così forte che trovare una soluzione unitaria appare arduo, a cominciare dai toni usati dallo stesso consigliere Morandini che accomuna i campi di lavoro ai luoghi che nel novecento hanno portato allo sterminio di milioni di persone. Intervengo per denunciare la gravità di tutti i "laogai" del mondo, in primis quelli del regime comunista cinese e per dare al confronto un registro diverso. Propongo a Morandini una soluzione unitaria e quasi ci riesco, modificando in maniera sostanziale il dispositivo che poi verrà approvato. Ho l'impressione che delle sofferenze dei campi di lavoro importi relativamente e che quel che conta in fondo sia l'esibilizione del problema. Tanto è vero che il dibattito che ne esce mi spaventa per i toni che vengono usati e che mi racconta di muri ideologici spessi più che mai. "Ma quale ideologia" dice il consigliere Borga nel suo intervento in risposta alle mie osservazioni "la parola comunismo non viene mai citata una volta...". Quasi fosse questo il problema.

Riecheggiano furori ideologici e religiosi che esploderanno di lì a poco, quando gli esponenti della Lega useranno il crocefisso come una clava della loro propaganda. Il crocefisso appare in aula, il consiglieri della Lega si mettono in posa per farsi immortalare, era quel che volevano e nemmeno li sfiora il pensiero che l'uso che fanno di quel simbolo religioso è a dir poco blasfemo. Ma non gli importa perché la loro religiosità è semplicemente avversità verso altre culture religiose, strumentalità propagandistica, gazzarra. Dopo un po' di proteste il presidente del Consiglio ne chiede la rimozione ed ordina agli uscieri di rimuovere il crocefisso della discordia. E' quel che avviene, ma solo dopo aver superato l'ostruzionismo dei pasdaran. Quel Cristo era già sofferente di suo.

Iniziamo la discussione sulla legge sulle indennità di carica. La soluzione che abbiamo proposto come maggioranza blocca l'applicazione dell'indicizzazione Istat e nei fatti riduce le indennità nel corso della legislatura del 7,5%. Provvedimento che si va ad aggiungere ai tagli operati nella scorsa legislatura (e fra questi l'abolizione dei vitalizi) e che rappresenta un ulteriore passo avanti nell'impegno contro i privilegi della politica. Gli interventi della minoranza sono la fiera della demagogia, un polverone che nasconde un unico scopo, quello di lasciare le cose come stanno. La discussione in aula prosegue fino a tardi, ma non molliamo e alla fine verso le 21.30 la proposta viene approvata a larga maggioranza.

Di tutta questa giornata di lavoro, "ovviamente", i telegionali della sera riportano solo la pagliacciata leghista e lo stesso sarà per i giornali del mattino. Il nulla diventa la realtà, il virtuale si auto avvera.

Bollettino medico della serata. Gabriella ha 38 di febbre, il rientro di lunedì è stato fatale. Io per il momento me la cavo con la dose quotidiana di antibiotico che devo prendere ancora per un paio di giorni.