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Animazione territoriale e sviluppo appropriato

Il recente decreto legge del Governo in materia di Enti locali coinvolge
direttamente la Provincia Autonoma di Trento, non solo stabilendo misure volte al contenimento dei costi degli eletti e dei gruppi consigliari, ma intervenendo sulla composizione del Consiglio provinciale fissata dallo Statuto di autonomia.

La cessione di sovranità da parte delle Regioni nei confronti dello Stato rispetto ad un obiettivo preciso non può però tradursi in un ingiustificato restauro dei poteri centralisti dello Stato. Non si può non evidenziare come il disegno di legge di riforma del titolo V della Costituzione, oltre a non rispondere ad alcun mandato parlamentare né politico, sia in conflitto con gli stessi principi fondamentali della Costituzione.

Con la motivazione del risanamento del bilancio l’interesse nazionale viene esteso arbitrariamente e si invade il campo rispetto alle competenze regionali in materia di infrastrutture, energia, turismo.

Se fossimo davanti ad uno Stato virtuoso e a delle Regioni irresponsabili potrebbe giustificarsi un atteggiamento così irrispettoso della storia del nostro paese, ma è evidente che il fallimento dei conti pubblici e la compromissione della legalità riguarda anche lo Stato.

Purtroppo la mancanza di responsabilità e correttezza nell’esercizio di poteri autonomistici finisce per accomunare anche le Regioni e le Province che hanno scelto il buon governo, ma è inaccettabile che si considerino le autonomie il danno e il centralismo la soluzione, invece di pretendere comuni comportamenti virtuosi.

Ciò premesso e riconosciuto che:

– l’ordinamento autonomistico costituisce una condizione indispensabile per il buon governo del territorio e per lo sviluppo di una solida cultura amministrativa, ordinamento già in essere prima della riforma del titolo V della Costituzione approvata nel 2001 e che in essa è stato confermato e rafforzato;

l’Assemblea del Partito Democratico del Trentino riconosce la centralità delle Regioni e degli enti locali e ribadisce il valore della Autonomia come bene comune, non retaggio di ingiustificati privilegi bensì espressione di autogoverno democratico e tutela delle minoranze, che non va riconosciuto solo per questo territorio ma che deve rappresentare l’obiettivo di riforma federalista dello Stato;

l’Assemblea si esprime a favore di tutte le iniziative istituzionali tese a contenere i costi della politica, riconoscendo nel contempo la necessità di tutelare l’efficienza e la qualità dell’azione degli eletti negli organismi della democrazia rappresentativa a tutti i livelli;

ribadisce che ognuno e ogni territorio deve concorrere al risanamento del paese ma che la strada giusta per farlo è innanzitutto quella della responsabilità e della condivisione, non quella dei poteri sostitutivi;

sollecita il Partito Democratico a reagire al tentativo di ricacciare indietro il Paese rifiutando una tale riforma della Costituzione;

chiede che nella proposta di governo del Partito Democratico sia obiettivo prioritario la riforma dell’ordinamento dello Stato e della articolazione dei suoi poteri, per una corretta ed efficace azione di governo del bene comune e sia contenuto il riconoscimento e la valorizzazione delle forme di autonomia, non solo nella conservazione delle specialità, ma come strada da percorrere per risanare il Paese puntando sulla sussidiarietà responsabile;

chiede che la carta di intenti della coalizione contenga espresso riferimento ai valori sopra indicati;

ribadisce il sostegno ai rappresentanti della Autonomia Provinciale e Regionale nella richiesta di definire un accordo con il Governo sulle risorse finanziarie e nell’esercizio delle competenze, che sia rispettoso dello Statuto di autonomia e della Costituzione e che esprima un’innovativa e responsabile condivisione nelle scelte necessarie per il buon governo dell’Autonomia e dell’Italia;

riconosce nella richiesta di trasferimento di ulteriori competenze dallo Stato alla Provincia autonoma un modello positivo di relazioni istituzionali finalizzato alla partecipazione responsabile e attiva della Provincia al risanamento dei conti pubblici;

promuove, in coordinamento col Partito Democratico del Sudtirolo, un percorso di riforma dello Statuto speciale, per rinnovare il valore dell’Autonomia e immaginare un nuovo ruolo per la Regione, in un’ottica di consolidamento della prospettiva Euroregionale nel contesto europeo.

1 Comment

  1. pippo ha detto:

    Avanti tutta…così !!