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Acqua bene comune. La mozione approvata dalla Comunità delle Giudicarie

– l’accesso all’acqua in quantità e qualità sufficienti non è un bisogno ma un diritto inalienabile, indivisibile ed inviolabile di tutti gli esseri umani, da garantire secondo principi di democrazia, equità, solidarietà, giustizia, rispetto per la dignità umana;

– l’accesso all’acqua per il consumo umano deve essere assicurato attraverso servizi pubblici in gran parte a carico della fiscalità generale;

– tali servizi devono essere controllati in modo partecipato dalle comunità locali, definiti quali servizi pubblici locali di interesse generale, esclusi da processi di privatizzazione, la cui gestione non è soggetta alla disciplina normativa della concorrenza, esclusi dalle leggi di mercato e dai profitti del mercato stesso, vincolati alla necessità di garantire a tutti i cittadini l’accesso all’acqua;

– la gestione di tali servizi dovrà essere vincolata all’equilibrio tra costi e ricavi tenendo comunque conto delle esigenze delle fasce sociali più deboli e delle famiglie numerose;

– il servizio pubblico locale del ciclo dell’acqua va organizzato con riferimento all’ambito territoriale ottimale, definito idealmente col territorio delle Giudicarie ;

– le disposizioni in materia di tariffe devono prevedere che gli utenti partecipino alla totale copertura dei costi di gestione del servizio idrico al netto degli investimenti, secondo fasce di consumo e tipologie di utenze differenziate per residenze primarie e secondarie, nonché secondo importi progressivi che non favoriscano i consumi più elevati e gli usi diversi da quelli civili.

Tutto ciò premesso si chiede la condivisione da parte dell’Assemblea alla presente mozione al fine di:

– Ritenere che l’acqua è un bene pubblico comune sociale e che l’accesso all’acqua è un diritto umano universale, indivisibile, inalienabile, non assoggettabile a regole di mercato e ad azioni speculative;

– Riconoscere il servizio idrico come servizio pubblico di interesse generale, escluso da processi di privatizzazione, di liberalizzazione, escluso dalla disciplina della concorrenza nonché da leggi e profitti di mercato;

– Affermare che la gestione del servizio idrico integrato deve essere quindi svolta in modo da consentire il controllo pubblico;

– Sensibilizzare, per quanto di competenza, la popolazione all’utilizzo consapevole della risorsa idrica, con attenzione al risparmio e alla tutela del bene stesso;

– Trasmettere l’eventuale delibera di approvazione della presente mozione al Consiglio provinciale nonché al Consiglio delle Autonomie locali della Provincia Autonoma di Trento.

Tione di Trento, lì 09.05.2011

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