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Al voto, malgrado tutto…

Questo non è il partito per il quale vent’anni fa decisi insieme ad altri che era finito il tempo dell’autorappresentazione politica. Ciò non significa tornare sui propri passi, sarebbe avvilente oltreché impraticabile (come non lo è per l’UpT nel suo ossessivo riferirsi al popolarismo), ma piuttosto impegnarsi per costruire – nel pensiero come nelle forme politiche – un progetto territoriale ed europeo.

Sono convinto che nell’anomalia politica trentina di questi quindici anni, pur fra mille contraddizioni, ci fossero gli ingredienti per intraprendere questa strada, tanto sul piano della capacità di autogoverno, quanto nella visione aperta che questa terra ha dato di sé. E non mi riferisco solo alla sperimentazione politica originale che questa anomalia ha reso possibile, ma anche al tessuto sociale e partecipativo che ha fortemente attenuato le dinamiche dello spaesamento altrove devastanti.

Un sentire trasversale che rischia di andare disperso per effetto di un laboratorio che, stretto fra omologazione e derive populiste, è andato spegnendosi proprio nel momento in cui la politica “nazionale” mostrava tutta la propria inadeguatezza.

Nel voto d’autunno prima, nelle scelte di governo poi, l’esito è un Trentino che sembra aver smarrito la propria capacità di innovazione politica, tanto da mettere in discussione le più importanti riforme che ne avevano caratterizzato il cammino: la riforma istituzionale con le comunità di valle, ovvero l’idea di ridisegnare il Trentino trasferendo competenze di governo sul territorio

4 Comments

  1. Patrizia Caproni ha detto:

    Perchè esistono ancora i ragionamenti che raccolgono le complessità, le mettono in campo e ne affrontano gli scoscesi pendii. Perchè esiste ancora un ragionamento politico più lungo di 180 caratteri. Bello.

  2. Maria Lucia Maniago ha detto:

    Questa tua saggia riflessione vale anche per i PD di altre regioni diversamente autonome dal Trentino…!!!
    grazie !!!

  3. Roberto Pallanch ha detto:

    Grazie per il contributo.
    Sempre più spesso riesci a descrivere in modo organico il mio disagio.

  4. Paolo Serra ha detto:

    Michele, sei una risorsa per il nostro partito e apprezzo la tua analisi. Al contrai di te non appoggio la Robol ma Vanni, ma è anche questo il bello della politica visione diverse che possono insieme convivere. Ciao