Autonomismo alpino
1 Ottobre 2012Il volontariato, un tratto di questa terra
3 Ottobre 2012Recentemente si è conclusa una prima fase, quella della raccolta dei dati e della loro prima analisi. Già da ora, è possibile intravedere alcuni possibili sbocchi del piano territoriale della Rotaliana che, accanto ad alcune problematicità presenta una caratteristica positiva rispetto ad altre aree del Trentino, cioè quella di un’economia in equilibrio, anche se a volte conflittuale, tra artigianato ed industria, servizi privati e pubblici, agricoltura e commercio. Questa promiscuità tra settori economici rappresenta per ora solo una certa garanzia di equilibrio ma non ancora un’opportunità sfruttata adeguatamente (come invece lo è nel vicino Sudtirolo) dove agricoltura e turismo (ma anche commercio, artigianato e piccola industria) si integrano fattivamente con indubbi vantaggi economici e ricadute positive su paesaggio ed ecosistema.
Disponibilità residua delle aree produttive
Ai fini della predisposizione del futuro piano territoriale, l’ufficio tecnico della Comunità ha svolto un’indagine conoscitiva, relativa alla situazione ed alla disponibilità delle aree produttive (destinate all’industria, artigianato e commercio all’ingrosso) con l’obiettivo di verificare se la quantità delle stesse sia sufficiente al fabbisogno o se necessiti un loro incremento. Dai dati raccolti è emerso che, se in alcuni comuni, tali aree sono già state esaurite (o non sono mai state previste), ragionando però in termini sovracomunali, come appunto deve ragionare il piano di comunità, si può affermare che la dotazione attuale è sufficiente, visto anche il calo dell’occupazione del settore secondario. Anzi, sarebbero attuabili interventi di recupero all’agricoltura di aree produttive isolate dismesse da tempo o mai utilizzate, ma anche interventi rivolti allo sviluppo sulle residue aree di iniziative del terziario avanzato o di attività che prevedano una esportazione del prodotto all’estero
Analisi socio economica della Comunità Rotaliana – Konisberg
All’assemblea è stata presentata una corposa relazione che comprende l’andamento della popolazione che nel 1951 era composta da 17.475 persone e che al primo gennaio 2011 è arrivata a contare ben 28.903 abitanti residenti con un incremento, in sessant’anni di oltre 11.000 individui. E nel giro di poco più di un decennio, i residenti stranieri sono passati da poche unità ad oltre 3.000 persone attirate dalla disponibilità di alloggi, una certa facilità di trasporto e di lavoro (ora un po’ meno!) nelle industrie, nell’edilizia e nei servizi della Rotaliana.
Settori economici
Sul territorio della comunità sono presenti quasi 1.500 aziende agricole (in maggioranza relativa – 23% – concentrate a Mezzocorona) che lavorano circa 33 km quadrati (3.300 ettari) quasi interamente (90%) coltivati a vite (300 ettari a Teroldego) e melo.
303 sono le imprese artigianali (per il 50 %) distribuite tra Lavis e Mezzolombardo, moltissime nel campo dell’edilizia (ora in sofferenza); oltre ottomila gli addetti occupati nei settori principali delle imprese private: circa duemila nell’agricoltura, quasi 2.500 nel manifatturiero, oltre duemila nel commercio (al minuto ed all’ingrosso) e nelle riparazioni di auto/motoveicoli. Il turismo, attualmente risulta marginale, ma spicca l’alto numero (23) di seconde case site nel piccolo comune di Faedo.
Infine, abbastanza tumultuoso è risultato lo sviluppo edilizio degli ultimi dieci anni con oltre 100 alloggi realizzati solo nel 2010! Interessante, però, il dato relativo alle ristrutturazioni che sono in forte aumento in parallelo al ridursi delle aree edificabili disponibili.
I desideri dei residenti
Il piano territoriale della Comunità deve guardare in avanti ma tenendo ben presenti i desideri ed il modello di territorio che i suoi abitanti vorrebbero. Ecco, quindi, la breve ricerca (a base di interviste) svolte dalla sociologa Rose Marie Callà la quale ha cercato di fare sintesi nelle variegate opinioni e desideri espressi tra i quaranta soggetti intervistati (amministratori, cittadini occupati in vari settori economici, tecnici, ambientalisti) residenti negli otto comuni. Ne è uscito, tra diverse contraddizioni e visioni diverse, alcune nostalgiche ed alcune futuriste, un comune denominatore, sicuramente condivisibile e cioè una domanda di qualità del territorio. Le azioni con cui raggiungere tale aspirazione sono, secondo gli intervistati:
- recupero e riqualificazione dei centri storici;
- recupero e riqualificazione delle aree produttive
- riqualificazione urbanistica diffusa
- lancio del turismo (ma con punto di domanda!)
Ovviamente, leggendo il report della sociologa, emerge che non tutti gli intervistati sembrano dare alle parole il medesimo significato e quindi, sicuramente nel momento nel quale si passerà all’attuazione pratica di tali intendimenti, sicuramente emergeranno le contraddizioni e se ne è avuto già un assaggio nel corso dell’Assemblea della comunità di Valle. Ma per ora godiamoci questo apparente momento unitario.
* Roberto Devigili è consigliere della comunità di valle Rotaliana – Konisberg