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E’ ora di ritornare a pensare

Questo modus vivendi è fortemente ansiogeno e se ci induce a rincorrere produttività e performance che ci permettono di sentirci degni di abitare legittimamente questa parte del pianeta, ci impedisce però di riflettere sulle nostre vite e sulle grandi questioni che le riguardano. Mentre produciamo e consumiamo diligentemente come tante pecore, orientati e determinati dal mercato e dagli opinionisti, aderiamo semplicisticamente agli slogan più pervasivi e non riusciamo più nemmeno a formularci le domande essenziali. Cos’è una guerra giusta? Una prostituta è davvero libera nella scelta del mestiere che esercita? E’ legittimo ricorrere alla fecondazione eterologa? I codici etici di cui si dotano le aziende sono a tutela e a beneficio dei dipendenti o costituiscono un escamotage per spremerli meglio e liberarsene più agevolmente qualora ciò diventasse preferibile? Fino a che punto si deve essere sinceri con un malato terminale, e fin dove ci si può spingere per alleviare la sua sofferenza? E come regolarsi se manifesta il desiderio di essere lasciato morire? Questo libro – alla seconda edizione, curato e tradotto con perizia da Riccardo Mazzeo – è a tutti accessibile ma risulta profondo al punto che può scombussolare e turbare fino a mettere in discussione la propria visione del mondo, come ha detto Corrado Augias all’autrice durante la sua trasmissione televisiva, è stato scritto da una giovane filosofa italiana che da dieci anni scrive e insegna in francese alla Sorbonne e che nel 2009 è stata eletta dal Nouvel Observateur uno dei cinquanta nuovi pensatori più originali e fecondi del mondo. Etica oggi è un libro smilzo ma potente. Tanto da indurre a ricominciare a fare qualcosa che stavamo dimenticando: pensare criticamente. In una intervista la Marzano ha affermato che questo pensiero critico ha una unica strada percorribile: la cultura. E aggiunge: "Bisogna formare i giovani e l’opinione pubblica a temi di filosofia morale: che non ha niente a che vedere con il moralismo, ma aiuta ad affrontare temi pratici, politici. Si formano così persone capaci di riflettere, e non solo allenate a difendere un certo punto di vista. Bisogna smettere di ideologizzare le posizioni e tornare alla filosofia, agli strumenti critici".

da Palle di carta, il blog di Carlo Martinelli – Trentino

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