martedì 7 luglio 2009
7 Luglio 2009giovedì 9 luglio 2009
9 Luglio 2009mercoledì 8 luglio 2009
Il giorno del mio cinquantacinquesimo compleanno lo trascorro nell’aula del Consiglio regionale. Non è il massimo, anche se la giornata sarà piuttosto movimentata. Arrivano molti messaggi di auguri (Marija, Andrea, Cristiana, Lidia, Antonio, Annamaria, Silvia, Luisa, Carlo, Olga, Marina, Luciana, Adriana, Diego, Gina, Mara, Roberto, Maria Grazia, Manuela, Francesco, Sara, Rino, Massimiliano, Paolo, Franco, Giovanni, Sandra, Patrizia, Mattia, Luca, Stefano, Andrea, Alberto quelli che ricordo…) e così inizio di buon umore la giornata.
Il buon umore permane anche quando – nella discussione sulla manovra di assestamento del bilancio della Regione – alla prima votazione sull’ordine del giorno di Riccardo Dello Sbarba che proponeva di "uscire da Air Alps entro il 2009" e di "ripristinare i collegamenti ferroviari veloci tra Bolzano e Trento con Roma", il gruppo del PD esprime in particolare sulla prima questione (Air Alps) quattro opzioni diverse (favorevole, contraria, astensione e non voto).
Quando, poco dopo, arriva in discussione un emendamento di Bruno Dorigatti sull’estensione delle misure di sostegno anticrisi a tutti i lavoratori che perdono il loro posto di lavoro, la situazione diviene un po’ più complicata. La Giunta esprime parere contrario perché non ci sarebbe la copertura finanziaria, ma il PD questa volta vota compattamente per il documento (compresa l’assessore Margherita Cogo che in giunta aveva condiviso il no) e l’emendamento viene approvato con un solo voto di scarto con una maggioranza trasversale. Apriti cielo. Si vede che il presidente Durnwalder non è abituato ad andare in minoranza e la sua reazione non è esattamente il massimo del fair play.
S’interrompono i lavori per il pranzo e vado a prendere qualcosa con Ale Pacher. Si conviene fra noi che dovremmo registrare un attimo le nostre modalità di lavoro, tanto nella maggioranza quanto nel gruppo consiliare. Parliamo del Congresso nazionale del PD, della sua vicinanza a Franceschini, della mia non collocazione e dell’intenzione di dar vita ad un orientamento politico trasversale di impronta federalista. Parliamo del Trentino e della necessità di un congresso di idee e del fatto che a queste sia utile corrispondano anche candidature diverse per evitare unanimismi che non aiutano il PD del Trentino a definire una propria specifica identità. Parliamo anche degli strumenti di comunicazione ed Ale si dice molto d’accordo nel dar vita ad uno spazio trasversale ed aperto di dialogo culturale e politico che possa divenire riferimento per l’insieme del centrosinistra, ma anche luogo formativo, capace di trasmettere conoscenze e saperi. La consapevolezza di questa necessità è pure diffusa, ma nel rincorrere gli avvenimenti e le scadenze questa cosa alla fine rimane lì, sospesa e priva di risposte.
Credo sia questo il vero nodo del ricambio generazionale. Quello di elaborare la storia più recente, affinché un passaggio di consegne avvenga nel far tesoro di esperienze positive e di errori. Sotto questo profilo, la nostra generazione si porta appresso la responsabilità di aver "sequestrato" il proprio tempo.
Poi la buttiamo sul bisogno di recuperare spazi di vita. E parliamo di mare e di vini del sud, ma anche di una terra in sofferenza, che fatica a rialzarsi. Al telefono ci chiedono di rientrare in Consiglio regionale per una riunione urgente del Gruppo del PD, prima della ripresa dei lavori del Consiglio. Non essere abituati ad andare in minoranza porta a reazioni scomposte da parte della SVP e così ci viene presentato un ordine del giorno elaborato dall’assessore Martha Stocker che prova a rimediare al voto del mattino. Ovviamente non si fa così, e mentre alcuni del gruppo lo firmano io mi rifiuto di farlo. Com’era prevedibile la presentazione di un emendamento che contraddice quello appena approvato fa infuriare le minoranze che prima chiedono a gran voce il ritiro e poi la sospensione della seduta. Cosa dirgli? Hanno perfettamente ragione e quindi mi adopero nella mezz’ora che segue affinché la maggioranza ritiri quel documento, che peraltro non cambierebbe granché. Alla fine il buonsenso prevale ed il documento viene ritirato. E così si sblocca la discussione ed il bilancio arriva in tarda serata all’approvazione.
Corro a casa per mettere mano alla cena. Siamo in pochi amici e con le verdure dell’orto che Gabriella ha preparato è tutto facile. Si fa tardi e non c’è tempo per il diario.
