Forte di Cadine, 11 giugno 2011
sabato, 11 giugno 2011
11 Giugno 2011
acqua in Trentino
martedì, 14 giugno 2011
14 Giugno 2011
Forte di Cadine, 11 giugno 2011
sabato, 11 giugno 2011
11 Giugno 2011
acqua in Trentino
martedì, 14 giugno 2011
14 Giugno 2011

lunedì, 13 giugno 2011

Dopo sette giorni consecutivi, siamo ancora inchiodati in Consiglio Provinciale, sabato e domenica compresi. E abbiamo approvato un solo articolo degli oltre ottanta che il Disegno di legge di riforma della Protezione Civile prevede. Qualcosa però il settimo giorno accade. Il centrodestra, che pure aveva palesato posizioni diverse, si spacca e il PdL si defila dall’ostruzionismo. La Lega si è infilata in un vicolo cieco dal quale non riesce ad uscire e la partita per la leadership del centrodestra rischia di rivoltarglisi contro.

Il settimo giorno, per la verità, accade qualcosa di ancora più importante: arrivano i risultati sulla partecipazione al voto referendario, il quorum c’è, l’invito di Berlusconi e Bossi di starsene a casa o andarsene al mare viene rigettato dagli italiani in ogni regione ed in particolare al nord, segno di una frana di consenso senza precedenti negli ultimi anni.

E’ un risultato grande. Scrivo un primo commento per conto del gruppo consiliare, poche righe per dire che l’esito referendario è una straordinaria prova della società civile che ha voluto questi referendum (già in mattinata ho chiamato Emilio Molinari per congratularmi per il suo impegno di questi anni in ogni angolo di questo Paese per l’acqua bene comune), delle comunità locali che si sono espresse per la difesa delle proprie risorse e della buona politica che ha saputo ascoltare e fare propria un’iniziativa che non era nelle sue corde.

La soddisfazione è grande perché in Trentino siamo riusciti, nonostante qualcuno remasse contro, a collocare il PD in prima linea in questa battaglia, con un centinaio di iniziative sul territorio e con un lavoro che mi ha impegnato in prima persona tanto nelle serate informative quanto in sede istituzionale, utilizzando le prerogative autonomistiche per metterci al sicuro dalla privatizzazione e dal nucleare. Insomma, nella soddisfazione generale c’è anche quella personale, per aver svolto un ruolo spero prezioso.

La partecipazione al voto colloca il Trentino ai primi posti nazionali, dimostrando ancora una volta la diversità di questa terra. Quella che vorremmo confermare con la legge in discussione in Consiglio provinciale e che non a caso una parte dell’opposizione vive come il fumo negli occhi, nonostante continuino ad affannarsi nel dire che il volontariato è nei loro cuori. La descrizione che gli esponenti della Lega fanno del Trentino (ma anche qualcuno che a sinistra del Trentino non ha capito un bel niente), delle sue caratteristiche di partecipazione e di coesione sociale confuse con la guardia personale del presidente, fa sì che una legge importante ma non particolarmente decisiva diventi la madre di tutte le battaglie. Forse contavano di trovare qualche crepa nel gruppo consiliare del PD, considerato che da un esponente del nostro gruppo (Giovanni Kessler) era venuto un DDL che si poneva in linea di rottura con quello della Giunta, ma si sono proprio sbagliati e quel disegno di legge è rimasto negli archivi consiliari senza firma alcuna. Tant’è che la maggioranza dà una prova di tenuta forte, nonostante l’atteggiamento di rivalsa personalistica di qualche consigliere che in questi giorni di "trincea" se ne sta in congedo o fa i capricci.

Ma a quanto pare gli effetti del voto referendario smuovono qualcosa anche nell’opposizione più intransigente e fra i banchi della Lega quasi d’improvviso cambia il tono delle dichiarazioni.

Dopo la pausa di un giorno e il Consiglio regionale di domani, si tornerà in aula giovedì e vedremo se i consigli saranno più miti. Intanto la riunione si conclude, così da darci il tempo di passare in piazza dove già si festeggia per la vittoria. Spira un vento nuovo, ma di strada per cambiare questo paese ce n’è ancora molta da fare.

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