Chirurgia o macelleria messicana?
25 Novembre 2010
l'area dove dovrebbe essere realizzato il nuovo teatro
Il teatro rimandato
1 Dicembre 2010
Chirurgia o macelleria messicana?
25 Novembre 2010
l'area dove dovrebbe essere realizzato il nuovo teatro
Il teatro rimandato
1 Dicembre 2010

I dieci anni di OBC. Una bussola per il nostro tempo

"In questi dieci anni credo che l’Osservatorio Balcani e Caucaso abbia costruito tantissimo – ha esordito l’assessore provinciale Lia Beltrami -. Con voi e con altre associazioni trentine abbiamo condiviso un cammino dove la solidarietà e la cooperazione sono uno scambio prezioso tra le comunità. L’Osservatorio, il cui punto di approdo è proprio Rovereto, ha portato il Trentino nel resto del mondo perché sempre più spesso, parlando di Balcani, si sente citare l’Osservatorio che è nato proprio qui. È un’eccellenza per il Trentino, che ci fa crescere assieme in una rete di relazioni preziose".
Una rete di solidarietà internazionale, in una fase di grande turbolenza dell’Unione Europea: "Sempre più spesso l’Europa ha paura ed è sotto attacco – ha commentato la direttrice Luisa Chiodi -. Quest’anno abbiamo affrontato la crisi della Grecia che ha minato la sicurezza dell’euro, l’espulsione dei rom dalla Francia, l’instabilità del Caucaso tormentato dal fondamentalismo islamico. Attraverso l’Osservatorio noi stiamo costruendo e favorendo l’integrazione dei migranti e cercando di conoscere questa parte dell’Europa che è di una ricchezza culturale straordinaria".
Per il sindaco di Rovereto Andrea Miorandi, il futuro sta proprio nella zona dei Balcani: "Non dobbiamo guardare al Mediterraneo, ma all’Europa del Nord Est, dove si sta preparando una nuova coscienza culturalmente contaminata".
Significative le parole di Ennio Remondino – genovese che ama le montagne trentine – corrispondente da Belgrado durante quella che è stata definita, con un ossimoro vergognoso, una "guerra umanitaria": "Il giornalismo di oggi si sta sempre più chiudendo in se stesso – ha sottolineato Remondino -, si concentra sulla politica nazionale e sulla cronaca nera, perché, dicono, fanno ascolto. Un dato da solo ci deve far riflettere: il 20% dei titoli dei tg nazionali è riservato alla cronaca estera, ma se si scompone questa percentuale si scopre che il 75% di questo 20% riguarda l’occidente a noi vicino e che di quel 75% il 40% è riservato al gossip. Alla fine, al "mondo altro" sono dedicate il 3% delle nostre notizie. Credo che questa sia una responsabilità gravissima del giornalismo, che si chiude in casa mentre fuori il mondo si va globalizzando e sta diventando un’unica comunità".
Azra Nuhefendic, che quest’anno ha vinto uno dei due premi giornalistici conquistati dall’Osservatorio, ha portato la sua testimonianza di corrispondente: "Sono arrivata in Italia come profuga e quando ho iniziato a pubblicare mi sono di nuovo sentita una persona, l’Osservatorio è un progetto importante non solo per noi che siamo, per così dire, dell’altro mondo, ma anche per gli italiani".
Infine, il senatore Tonini ha commentato che l’Italia sta diventando un Paese che non ha relazioni internazionali degne di questo nome, avendo perso la sua tradizione e le sue radici profonde che, proprio qui in Trentino, hanno visto Alcide Degasperi delineare gli assi fondamentali della politica estera italiana. Quindi le parole di Robol, della Fondazione Opera Campana dei Caduti, e di Nardelli, del Forum per la Pace, che hanno ricordato l’equilibrio dell’Osservatorio nel raccontare le vicende di questa parte d’Europa e la necessità di guardare ai Balcani per tracciare il nostro futuro.
Nel corso della cerimonia anche i saluti dell’ambasciatore di Bosnia Erzegovina in Giordania Zlatko Dizdarevic, assente per impegni istituzionali, e la proiezione di un video di sintesi dell’attività dell’Osservatorio in questi dieci anni e degli innumerevoli contatti che l’organizzazione ha saputo costruire con i suoi corrispondenti.
La festa è proseguita la sera, con le note del gruppo klez Maxmaber Orkestar presso la caffetteria del Mart, con il dj Boris, i corrispondenti dell’Osservatorio dai Balcani e dal Caucaso e tutti gli amici e i sostenitori. (at)

1 Comment

  1. Antonella Valmorbida ha detto:

    Carissimi

    purtroppo non posso essere con voi oggi ma vi auguro – a nome di tutta l’ALDA – di cuore un Buon Compleanno!
    Ho visto il programma della festa e dell’incontro di questo pomeriggio e sono sicura che sarà un momento interessante.
    L’Osservatorio Balcani e Caucaso è diventata nel corso di questi anni una presenza sicura e competente nel nostro lavoro, un punto di riferimento per capire, approfondire e scoprire. Esso ha, senza nessun dubbio, partecipato a creare conoscenza sui Balcani ma non solo poiché gli ambiti della politica, dell’economica e della cultura discussi e presentati ci hanno portato ad una riflessione più ampia sull’Italia e sull’Europa.
    E’ bello sapere che ci siete e che ci sarete ancora.

    A presto dunque lungo il nostro cammino…

    Antonella Valmorbida, direttrice ALDA, Strasburgo