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Le Comunità sono in grado di partire…

Il centrosinistra si è presentato compatto e dove c’era ha vinto al primo turno tranne la val di Sole e la Val di Fiemme (dove peraltro il Pd non c’era). Undici Comunità al primo turno sono assegnate al governo del centrosinistra, un risultato inatteso e importante. Il centrodestra quando si è presentato si è presentato debole e frammentato. E la Lega che ha scelto di correre da sola ha perso parte del suo elettorato.

Dentro il centrosinistra l’Upt conferma la sua natura territoriale e recupera consensi persi alle comunali e il Patt ottiene un buon successo,  sia perchè riesce a compattare i propri elettori e sia perchè intercetta parte del voto leghista.

Il PD è il primo partito in Vallagarina, nell’Alto Garda, dove supera il 35%, nella Rotaliana e nelle Giudicarie, tiene o arretra un po’ nelle altre valli ma complessivamente è un buon risultato.

Non solo perché ha vinto la coalizione, che era la nostra priorità, o perché sono stati eletti dei candidati presidenti del PD, ma perché il PD del Trentino conferma il suo radicamento territoriale in una competizione che era più difficile per un partito come il nostro, che ha un’area di consensi legati all’opinione politica piuttosto che alla conoscenza diretta. Gli elettori hanno scelto, anche nelle valli, come propri rappresentanti territoriali le candidate e i candidati del Pd e questo è un punto importante dal quale partire per consolidare la presenza e diffondere il radicamento del partito.

Le forze alleate del centrosinistra autonomista hanno voluto come noi l’unità della coalizione, ma hanno ostacolato in ogni modo il ruolo guida del PD. Il PD però si è dimostrato convinto e paziente costruttore della coalizione e protagonista delle elezioni delle comunità in ogni valle, sia nel definire i programmi di governo sia nelle liste presentate.

Il ridotto numero dei votanti impedisce di arrivare a delle conclusioni assolute, perché la percentuale sui voti validi non tiene conto delle assenze politiche (vedi il centrodestra) ne dell’astensionismo. E chi oggi sembra autosufficiente un domani può tornare a non esserlo.

Per questo non giungo a conclusioni affrettate, ritengo che le Comunità possano partire con la legittimazione popolare del voto. La riforma non è bocciata, diciamo che abbiamo dei debiti formativi da recuperare attraverso l’impegno forte e si spera non condizionato da piccoli interessi locali o di partito.

Abbiamo eletto donne e giovani e anche confermato esperienze politiche e amministrative che costituiscono il patrimonio del Pd, un giusto mix che ci aiuterà a vincere la scommessa sconfiggendo il pessimismo di chi è pronto a stroncare ogni tentativo di cambiamento.

Buon lavoro a tutti.

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