la sala della conferenza
sabato, 28 maggio 2011
28 Maggio 2011
Paul Klee
martedì, 31 maggio 2011
31 Maggio 2011
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sabato, 28 maggio 2011
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Paul Klee
martedì, 31 maggio 2011
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lunedì, 30 maggio 2011

In attesa dei risultati dei ballottaggi, il normale (si fa per dire) incalzare degli avvenimenti, appuntamenti, incontri. Ci vediamo con Salvatore Dui (comunità sarda del Trentino), Giuseppe Ferrandi  (Museo storico del Trentino), Aldo Marzari, già sindaco di Lavarone, per entrare nel merito delle iniziative che abbiamo programmato il 18 giugno (sull’altipiano, attorno al pensiero e alle opere di Emilio Lussu) e a settembre (sul tema del federalismo e dell’autogoverno, in occasione della giornata dell’autonomia trentina). A distanza ci segue anche il responsabile del Centro di Documentazione di Luserna Luigi Nicolussi. L’iniziativa si svolgerà nell’ambito dell’itinerario "pensieri privi di cittadinanza" del percorso "Cittadinanza Euromediterranea" che nel secondo semestre dell’anno in corso ci porterà a contatto con i pensieri di Aldo Capitini, di Ernesto Rossi, di Altiero Spinelli e, per l’appunto, di Emilio Lussu.

Nella riunione del Gruppo consiliare parliamo della riunione del Consiglio Regionale di mercoledì prossimo (la prima della seconda parte della legislatura, che da ora in avanti si svolgerà a Bolzano), delle iniziative programmate sui referendum, dell’assemblea programmatica del PD del Trentino svoltasi nel fine settimana.

Mentre siamo in riunione arrivano i primi dati dei ballottaggi e da subito si comprende che l’esito del voto di quindici giorni fa viene ampliamente confermata: Milano e Napoli segnano una sconfitta pesante del centrodestra e del suo leader che in questo voto amministrativo ha giocato tutto il suo peso, politicizzandone oltremodo il valore. Che Berlsuconi frani a Milano, città simbolo berlusconismo, è emblematico. Anche il Comune di Arcore gli volta le spalle. Che ciò accada anche in città come Trieste o Pordenone, ci racconta anche della sconfitta della Lega, che inverte il suo trend di crescita. E’ un po’ tutto il nord che sembra uscire dal tunnel in cui s’era cacciato. Ma i segnali vengono anche dal resto del paese: oltre al voto di Napoli, che – dopo aver indicata la necessità di discontinuità con il centrosinistra – spazza via mesi di strumentalizzazione e populismo berlusconiano attorno al dramma dei rifiuti, cambia dopo vent’anni anche l’amministrazione comunale di Cagliari.

Insomma, per il centrodestra una vera e propria batosta. Le piazze di Milano e di Napoli sono invase di giovani festanti fino a tarda notte e questo ci ricorda il vento che soffia dalla Tunisia allo Yemen, dalla Spagna alla Germania. Tutto bene, quindi? Mi riservo un commento più approfondito dopo aver analizzato i risultati nel dettaglio (se mai troverò il tempo…), ma sin d’ora mi viene da dire che la partita inizia ora, nella capacità o meno di corrispondere con idee nuove (e nuovi approcci) alla richiesta di cambiamento. Potremmo dire che per il momento ha perso la destra, ma la sinistra deve dimostrare ora di non riproporsi sempre uguale a se stessa. Trovo, sotto questo profilo, assolutamente sopra le righe il comizio di Nichi Vendola.

Di questo mi scriverà in serata l’amico Emilio Molinari, lui che Milano ce l’ha nel DNA, l’ha vista crescere da operaio della Borletti negli anni ‘60, cambiare da dirigente politico e amministratore negli anni ‘70, evolvere nel suo delirio rampante da consigliere regionale negli anni ’80, entrare nel tunnel berlusconiano da parlamentare negli anni ’90. Ed ora che il tunnel sembra finito, guardare con la giusta prudenza il cambiamento, a fronte di una sinistra che tanto cambiata non è.

Emilio mi scrive: "Caro Michele, la vittoria elettorale in particolare a Milano è importante, ma se ti trovavi sulla piazza ti saresti come me allontanato dopo poco più di mezz’ora. E anche con un po’ di amarezza. Sul palco c’erano gli eroi della sesta giornata, quelli che arrivano senza aver fatto nulla, senza aver pensato nulla, urlanti e cantanti sul palco Bandiera rossa e Stalingrado. … Caro Michele, da questa cultura non viene niente, non sa nemmeno cogliere ciò che è successo veramente e sopratutto non sa pensare ai nuovi passi da fare. Pazienza, spero che i referendum possano dare un qualche contributo, perciò fino al 12 mi impegnerò poi… sai, mi sembrava che la vittoria fosse un po’ una sconfitta per la nostra storia, la nostra coerenza e la nostra dolorosa ricerca. Un caro abbraccio. Emilio". 

Corro verso Rovereto dove incontro i rappresentanti del Gruppo Autonomo Volontari, persone che praticano il Nordic Walking e che intendono proporre ad ottobre una camminata verso la Campana dei Caduti ed un momento di riflessione sul tema della pace. Sarà il tema del rapporto fra pace e  montagna il Focus della manifestazione, ma ne riparleremo. Poi a Villa Lagarina per il dibattito sui referendum. Il prossimo passaggio, non facile, ma nemmeno impossibile.

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