Le danze dei ragazzi a Castel Beseno
mercoledì, 18 maggio 2011
18 Maggio 2011
in cammino per la pace
sabato, 21 maggio 2011
21 Maggio 2011
Le danze dei ragazzi a Castel Beseno
mercoledì, 18 maggio 2011
18 Maggio 2011
in cammino per la pace
sabato, 21 maggio 2011
21 Maggio 2011

venerdì, 20 maggio 2011

Lavoro al documento sui vent’anni del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Vent’anni sono in sé un arco di tempo relativamente significativo, ma abbastanza per proporsi un bilancio. Se poi consideriamo che in questo tempo è cambiato il mondo intorno a noi, quel 1991 appare lontano lontano.

La domanda è semplice ed essenziale: questa legge (peraltro unica nel suo genere in Italia) ha raggiunto il risultato che si prefiggeva, quello di innervare nelle istituzioni come nella comunità la cultura della pace? Come sempre, la risposta non può essere secca, il bicchiere può essere mezzo vuoto o mezzo pieno.

Non voglio in questa sede sviluppare la riflessione che proporremo in preparazione del ventennale, ma certo non possiamo non cogliere i tratti di paura e di aggressività che segnano questo nostro tempo, la proliferazione di guerre e conflitti armati di bassa intensità ma infiniti, la violenza strutturale che viene dal non rispetto dei diritti umani. Se poi l’obiettivo era quello di cambiare l’approccio della politica verso questi temi, dobbiamo dirci amaramente che siamo ancora molto distanti. Avremo modo di parlarne…

Vado in ufficio, un po’ di cose da vedere per la camminata degli amministratori per la pace del giorno dopo, e mi raggiungono Alberto Tridente e Antonio Maspoli. Con Alberto c’è una lunga amicizia, fin dai tempi in cui lui era responsabile internazionale della Federazione Lavoratori Metalmeccanici. Praticamente preistoria. Poi la comune militanza in Democrazia Proletaria, la sua elezione al Parlamentare europeo, un sentire sempre vicino che si è protratto nel tempo fino ai nostri viaggi in Messico, l’impegno verso l’america latina, il progetto "Cento città". Sono qui per prendere nuovi contatti con le associazioni di volontariato e cooperazione che operano in America Latina, con la PAT e con le società che si occupano di energia quali possibili partner di un programma che stanno avviando in Brasile.

Di seguito, incontro lo staff del Forum per condividere modalità e contenuti dello spunto iniziale sul quale sto lavorando per aprire un’ampia discussione attorno al ventennale del Forum. Trovo fra noi, nonostante la diversità delle nostre generazioni, e dunque delle storie e dei percorsi delle nostre vite, una buona sintonia. Ma questo comune sentire sul valore profondamente politico del Forum si scontra, mi dicono, con il fatto che fra i giovani che sono venuti a visitarci proprio questo valore sia stato contestato, nel considerare cioè la politica come qualcosa che sporca tutto, compreso l’impegno per la pace. Un bel casino, vero?

Di nuovo al gruppo per scambiare un po’ di idee con Roberto Valcanover e Andrea Rudari sui temi ambientali da proporre alla giornata programmatica del PD del Trentino prevista per il prossimo 28 maggio. Piuttosto che una lunga elencazione di temi, preferiamo confrontarci sull’approccio culturale con il quale affrontarli, la cultura del limite in primo luogo. Anche in questo caso, fra noi storie diverse, ma anche il bisogno e la disponibilità ad aprirsi ad una nuova sintesi politica. Quel che dovrebbe fare un soggetto politico che vorremmo effettivamente diverso da quel che c’era prima ma che ancora fatica a realizzarsi. Lo si vede dall’incertezza con la quale il PD sul piano nazionale affronta i temi e la campagna referendaria.

Nemmeno il tempo di finire con loro e ho appuntamento con Osvaldo Dongilli ed i rappresentanti della lista civica "Tenno Viva" che mi sottopongono alcuni nodi urbanistici del loro comune, la scelleratezza di una lottizzazione in un’area ambientalmente fragile e di difficile accesso, le conseguenze di viabilità per l’insieme della comunità che infatti è in subbuglio per le scelte dell’amministrazione comunale. Decidiamo di muoverci con un’interrogazione e, se verrà condivisa dal comitato spontaneo che si è creato, con una petizione popolare al Consiglio provinciale.

L’ultimo incontro della giornata è con Debora Vichi. Si tratta di un’intervista già iniziata un mese fa che non c’è stato il tempo di concludere. Un racconto che oggi riprendiamo e che assume però il carattere del dialogo, visto che anche dalle domande più semplici escono nodi tutt’altro che banali e scontati. Mi incuriosisce che Debora voglia approfondire il significato del fare politica, della rappresentanza, del modo di interpretare il mandato consiliare. E che tanto contrasta con lo spirito del tempo. Mi arrivano i messaggi di alcuni dei partecipanti al corso di formazione di mercoledì sera, che nel complimentarsi con me per l’impostazione e il contenuto della lezione mi chiedono come si può avviare una collaborazione con il Forum. Da Debora come da questi altri giovani viene la testimonianza che la politica non necessariamente venga considerata territorio perduto.

Faccio in tempo ad arrivare a casa e vedere come apertura del TG1 e del TG2 un volgare comizio di Silvio Berlusconi, che spara una serie di insulti contro i candidati del centrosinistra di Milano e Napoli. Questa cosa ha un sapore eversivo, una sorta di golpe mediatico di un disperato che si gioca il tutto per tutto. E’ la prima volta che provo un così forte senso di preoccupazione per una democrazia sempre più a rischio.

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