venerdì, 14 giugno 2019
14 Giugno 2019martedì, 9 luglio 2019
9 Luglio 2019venerdì 3 luglio 2009
Scrivo un pezzo per L’Adige sulla presenza a Trento del Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi e poi vado all’incontro dei Tavoli balcanici sul programma Seenet 2, un’iniziativa che vede impegnate sei Regioni italiane (Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Marche) e la Provincia autonoma di Trento in un percorso di cooperazione incentrato sulla valorizzazione dei territori e sul turismo responsabile nell’area balcanica. A sua volta la PAT ha delegato il sistema trentino della cooperazione di comunità per l’implementazione di una delle linee di lavoro del programma. Che in questo momento è in una fase di stand by per effetto della superficialità (sempre a non voler pensar male) con la quale il Ministero degli Esteri ha seguito la cosa. E’ emerso infatti negli ultimi giorni come tale programma, siglato ufficialmente fra le Regioni e il Ministero, con tanto di riscontro nelle aree balcaniche interessate, non abbia avuto alcuna copertura finanziaria. Vicenda che potrebbe essere considerata emblematica dello stato della cooperazione italiana, in affanno sia per l’esiguità delle risorse stanziate, ben lontane dagli impegni internazionali assunti dal nostro paese in materia di cooperazione, sia per la crisi di senso che pervade il settore. Si può comprendere quanto profonda sia l’incertezza che ne segue. Decidiamo di fare "come se", attivando le conoscenze e le relazioni che riteniamo in ogni caso interessanti e che ci possono venir utili per i programmi che abbiamo già in cantiere (e con coperture certe).
Sono le 11.30 e parto per Pisa, dove vado a presentare "Darsi il tempo". E’ una giornata torrida, l’aria condizionata dà un po’ di sollievo, ma quando verso le 16.00 entro del campo sportivo dell’"Abetone" dove si svolge "Solidarista" sono più di 30 gradi ed il sole picchia sulle mura che circondano il campo determinando una sorta di effetto serra micidiale.
"Solidarista" è una festa di tre giorni delle organizzazioni del volontariato internazionale pisano che si svolge già da alcuni anni. E l’edizione del 2009 si apre proprio con la presentazione del nostro libro. Nonostante il caldo ci sono almeno una quarantina di persone che partecipano alla Tavola rotonda, che all’inizio deve svolgersi al suon dell’accompagnamento dei "Mau Mau" il cui concerto si terrà in tarda serata, alle prese con le prove del suono. Parlare al ritmo del sound non è facile ma facciamo anche questo ed il dibattito si sviluppa positivamente, in un contesto di forte condivisione delle suggestioni proposte dal libro. Molte le esperienze presenti: Un ponte per…, Fratelli dell’uomo, Emergency, Rete Radie Resch, Centro Nord Sud, AMREF, Ingegneri Senza Frontiere, MLAL toscana, Tavola della Pace e della Cooperazione di Pontedera, la Rete Rebeldia. Mi emoziona vedere la copia del libro di Serena (giovane organizzatrice dell’incontro) sottolineato in ogni pagina.
Ceniamo insieme alla festa… il confronto continua ed investe l’orizzonte politico del nostro impegno e potremmo andare avanti per delle ore (e credo bisognerebbe farlo, perché si avverte nelle persone il bisogno di una interlocuzione a tutto campo che richiede di tanto in tanto aria nuova). Darsi il tempo dovrebbe essere anche questo, ma la coerenza non sempre alberga nel nostro agire.
Sono le 22.00 passate e la necessità del ritorno incombe. Con Marco Oberosler, che a Pisa si sta laureando in "scienze della pace" e che ha condiviso una parte importante delle esperienze di cooperazione della comunità trentina in Bosnia Erzegovina, decidiamo che è tempo di ripartire considerato che ci aspettano 420 km. Saranno bagnati da fortissimi temporali, ma ciò nonostante verso le 2.30 sono a casa. La sveglia domattina è per le 7.00. Buona notte.