Buonasera Chicago!
31 Marzo 2009
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31 Marzo 2009

I privilegi della politica

Sono passati sedici anni e per fortuna qualcosa è cambiato. Lebattaglie, prima solitarie poi supportate dai mass media, dalleorganizzazioni sindacali e dalla parte piò sensibile della politica,hanno fatto risparmiare qualche decina di milioni di euro: dapprimabloccando i privilegi piò assurdi, dalla pensione di invalidità allatredicesima all’assegno funerario, poi riformando i vitalizi fino adarrivare al loro superamento, infine sganciando le indennità dalperverso meccanismo di adeguamento di cui gode il parlamento e chesegue i privilegi dei magistrati. Una riforma significativa e solitarianel nostro paese, sempre pronto ad emulare i ricchi e ad identificarsicon le loro fortune piuttosto che a metterle in discussione.
E se all’inizio di questa battaglia l’obiettivo era la messa indiscussione del vitalizio, piano piano si sono messi in discussione iprivilegi accessori, gli aumenti ed infine l’ammontare stesso delleindennità, giudicandolo troppo elevato. La condizione di privilegioc’è, ed è inutile negarlo, anche per chi prima di fare il consigliere oil deputato riceveva stipendi o parcelle altrettanto discutibili e chequindi trova del tutto naturale il fatto di conservare l’indennità diprovenienza, così da riproporre il censo come distinzione nel governodella cosa pubblica.
In questo contesto, vorrei ricordare alcune cose.
1) Nel mese di dicembre 2008 ho ricevuto il primo stipendio diconsigliere per un ammontare netto di 7.338,54 euro. In campagnaelettorale ho assunto con gli elettori un patto che prevede che la metàdell’indennità venga destinata alla costruzione di una rete provincialedi confronto permanente fra cittadini e politica, collegando su baseinformatica luoghi d’incontro in ogni comunità di valle, nonché allaformazione politica e all’attività del Partito Democratico. Ciòsignifica che, per quanto mi riguarda, ho trattenuto 3.667,27 euro. Conquesto non intendo ovviamente giustificare gli attuali importi, macredo ci sia un distinguo doveroso da fare tra chi fa politica perpassione e chi la usa anche per trarne un vantaggio economico, e midispiace che il Partito Democratico del Trentino abbia iniziatoriducendo la percentuale versata dai consiglieri al partito, passatadal 45% della scorsa legislatura all’attuale 20%. Per quanto miriguarda l’impegno è e rimane del 50%.
2) Qualcuno potrebbe obiettare che la scelta di destinare metà dellostipendio di consigliere per nobili finalità siano fatti miei. E’ vero,come è altrettanto vero che è bene saperlo. Così come è bene saperdistinguere fra chi non batte ciglio e chi si è fatto in quattro perridurre i privilegi nelle istituzioni. La mia storia politica è lì adimostrare che prima di altri ho considerato l’impegno contro iprivilegi un tratto distintivo del mio agire politico.
3) Concordo con la riduzione delle indennità di carica e ricordo che ildisegno di legge presentato dalla Sinistra democratica nella scorsalegislatura andava esattamente in questa direzione. Così come la primamozione che abbiamo presentato nelle scorse settimane come Gruppoconsiliare del Partito Democratico in Regione. Analogamente credo chesia doveroso mettere mano agli sprechi e che non servano, per fare unesempio, tre auto e autisti per presidente e per i due vicepresidentidel Consiglio regionale.
4) Si può discutere su quale sia l’importo giusto delle indennità dicarica, ma senz’altro questo è elevato. E per questo ritengo chebloccare l’adeguamento automatico sia oggi doveroso, come sarebbedoveroso bloccare tutte le indennità dei pubblici amministratori,alcune delle quali andrebbero messe letteralmente in discussione,restituendo alla politica il valore di impegno volontario.
5)In attesa del blocco ritengo altresì doveroso che gli aumenti siano utilizzati per azioni di solidarietà sociale.
Per finire, un’ultima considerazione. Nella scorsa legislatura si sonoottenuti risultati per certi versi impensabili. In questa che è appenainiziata in un contesto di grave crisi economica e sociale, sarebbe unbel segnale riprendere da dove si era arrivati per andare oltre.

Michele Nardelli
Consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino

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