migranti
lunedì, 18 aprile 2011
18 Aprile 2011
Pasqua 2001, la grande moschea di Gerusalemme
giovedì, 21 aprile 2011
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martedì, 19 aprile 2011

Questa settimana avrei dovuto andare al Cairo per incontrare alcuni dei protagonisti della primavera di piazza Thariri. Quando Ali Rashid mi ha proposto di fare questa visita ho messo da parte ogni impegno e spostati gli appuntamenti. Mi intrigava troppo l’idea di andare ad annusare l’aria, per capire quel che di straordinario sta accadendo con la rivoluzione dei gelsomini. Invece si è dovuto spostare tutto in avanti, ma non sarà di molto. Così andrò prima in Palestina, alla fine della prossima settimana. Viaggio comunque interessante non solo per l’importanza che questa visita ufficiale della comunità trentina riveste nelle relazioni fra i nostri territori ma anche perché il vento che soffia sul Mediterraneo arriva forte anche nella sua "mezzaluna fertile".

E così questa settimana si è improvvisamente liberata. Non del tutto però, visto che basta un niente e subito l’agenda tenderebbe a riprendere il sopravvento. Ecco dunque che ci troviamo alle dieci del mattino con Edoardo Benuzzi, Franco Ianeselli e Ugo Morelli per fare il punto nell’elaborazione del Disegno di legge sull’apprendimento permanente. Il testo della relazione che ci propone Edoardo non comprende ancora l’articolato ma già indica l’alto profilo di questa iniziativa legislativa che si prefigge di aprire una pagina del tutto originale nell’obiettivo di contribuire a fare del Trentino una regione europea della conoscenza.

Il gruppo di lavoro – che in questi mesi ha coinvolto molte altre persone – ha avuto modo di affrontare complessivamente il tema dell’apprendimento permanente, nelle sue varianti dell’educazione formale, di quella non formale e infine dell’educazione informale. Dopo averne sviscerato le implicazioni e avendo verificata la possibilità di trovare risposte plausibili anche solo attraverso l’applicazione delle normative esistenti (in particolare nel dettato della LP 5/2006, oltremodo rafforzata con l’emendamento approvato su mia proposta nell’ultima Legge Finanziaria), l’attenzione è caduta sul vasto ed inesplorato campo dell’educazione informale. Ovvero di quella parte dell’educazione che prescinde da una scelta intenzionale e che si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di pratiche di cittadinanza attiva, nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo.

Parliamo di varie forme di apprendimento comunitario, dai circoli di studio che troviamo in diverse latitudini alle community gardens newyorkesi, dagli atelier di pittura e di espressione ai gruppi di lettura, dai gruppi di passeggiata ecologica alle giurie civiche berlinesi, solo per citare le esperienze più significative sulle quali si è già costruita una vera e propria letteratura. E alle quali si aggiungono le espressioni di cittadinanza attiva di cui il Trentino è già protagonista. Una per tutte è la modalità con la quale si è costruito l’Argentario Day, una forma di cittadinanza attiva di cui abbiamo già parlato in questo blog, che presuppone un’agire non disgiunto dal pensiero. E, per dirla tutta, per nulla estraneo all’obiettivo politico del "fare meglio con meno". Insomma, una molteplicità di forme di apprendimento-innovazione che richiedono attenzione, riconoscimento e  sostegno in forme anch’esse non rituali.

L’approccio proposto viene condiviso e dunque ora si decide di procedere nella stesura dell’articolato che successivamente verrà sottoposto al gruppo di lavoro allargato, al Gruppo consiliare e, nelle sue grandi linee, alla coalizione.

Più il tempo passa e più mi convinco che il tema in questione rappresenti un aspetto cruciale della nostra sfida per abitare con intelligenza e consapevolezza il tempo globale. Ci sarebbero altre cose da raccontare, ma preferisco fermarmi qui, così da dare l’importanza che merita a questa sfida che, da sola, potrebbe valere l’intera legislatura.

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