
lunedì, 21 febbraio 2011
21 Febbraio 2011
mercoledì, 23 febbraio 2011
23 Febbraio 2011Prende il via una tornata del Consiglio Provinciale dedicata ad alcuni disegni di legge di una certa rilevanza: la legge sulla famiglia, quella sull’Europa, quella sui fondi rustici, quella sul sostegno alle persone fragili. Temi di rilievo che sembrano un po’ svanire nella drammaticità degli avvenimenti che insanguinano la Libia. Prima di entrare nel vivo dei temi, l’ingresso in Consiglio di Andrea Rudari al posto di Giovanni Kessler. Così ho un nuovo compagno di banco, spero e credo anche un interlocutore affinché cresca il lavoro collettivo del gruppo consiliare.
Inizia il confronto attorno al Testo unificato dei Disegni di Legge sulla famiglia che prende il nome di "Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità". Unifica ben cinque proposte di legge di provenienza trasversale (due del PDL, e una rispettvamente del PATT, del PD del Trentino e della Giunta) e la gestazione ha comportato un lavoro di otto mesi di confronto e limatura. Ne esce un testo importante, largamente condiviso dalle associazioni del volontariato, che pertanto trova la strada spianata se escludiamo la posizione contraria del consigliere Firmani (IdV) e l’astensione recalcitrante delle Lega.
Devo ammettere che non ho dedicato molto tempo a questo pacchetto di norme, del resto c’è una divisione del lavoro nel nostro gruppo consiliare che ha fatto sì che in particolare i consiglieri Civico e Ferrari sviluppassero, partendo da competenze e sensibilità diverse, una particolare attenzione verso questo tema.
Mentre si sviluppa il dibattito, chiamo Raniero La Valle per fargli gli auguri per i suoi splendidi ottant’anni. Raniero mi ringrazia anche per l’accoglienza avuta a Trento e mi invia il testo della sua "lectio discipularis" che porta come titolo "Il mio Novecento" e che il lettore può trovare nella home page.
Nel primo pomeriggio le agenzie battono la notizia che i bombardamenti sulla folla in piazza a Tripoli avrebbero causato oltre mille morti. Prendo immediatamente la parola per chiedere una sospensione simbolica dei lavori del Consiglio per dieci minuti, intervallo nel quale predisponiamo con il presidente Dorigatti un documento di sdegno verso la carneficina in corso e affinché l’Italia e l’Europa battano un colpo per fermare Gheddafi, a sostegno del processo democratico che sta caratterizzando l’insieme del mondo arabo, che verrà unanimemente condiviso. La violenza del regime libico getta un cono d’ombra sul cambiamento in corso, quasi a "rubare la speranza" come scriviamo nel documento.
Ne parliamo anche al Consiglio del Forum che si riunisce in serata. Le comunità degli immigrati in Trentino provenienti dal Maghreb ci chiedono di tornare in piazza e per questo l’indomani ci s’incontrerà alla Cgil per decidere cosa fare. Nel frattempo i numeri della mattanza crescono drammaticamente e mentre scrivo si parla di diecimila morti e cinquantamila feriti. La follia di un dittatore che si richiama al massacro di piazza Tien an men e che parla di chi protesta nelle piazze come "ratti da sterminare" non merita alcun commento.