un’immagine del sit in di sabato pomeriggio
sabato, 29 gennaio 2011
29 Gennaio 2011
gattopardismo...
martedì,1febbraio 2011
1 Febbraio 2011
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lunedì, 31 gennaio 2011

Oggi è a Trento il ministro Alfano per l’inaugurazione del nuovo carcere a Spini di Gardolo. Come consigliere provinciale sono invitato all’evento ma alla fine decido di non andarci, per diverse ragioni.

Un po’ perché un nuovo carcere in fondo non è cosa da festeggiare. E’ vero che la chiusura di quello vecchio è senza dubbio un fatto positivo, viverci era penoso tanto sul piano della fatiscenza dell’edificio quanto sotto il profilo del sovraffollamento. E dunque una struttura moderna, realizzata per altro con il concorso finanziario della Provincia Autonoma di Trento, piena di spazi, laboratori, aree ricreative non può che migliorare la qualità della detenzione. Ma intanto non è tutto oro quel che luccica e poi andarlo a visitare senza autorità fra i piedi è forse più utile per rendersi conto in prima persona di come ci si vive.

Chi conosce più da vicino questa nuova struttura mi dice che le prerogative di qualità non sono ancora utilizzate e non solo per mancanza di personale, problema quest’ultimo che pure ha ritardato di qualche mese il trasferimento ai Spini. E che la maggior efficienza non sempre si traduce in miglioramento della qualità della detenzione. Da tempo si pone inoltre in Trentino la necessità di dotarsi della figura del "Garante dei detenuti", affinché effettivamente il carcere possa diventare un luogo se non proprio di rieducazione almeno non lesivo della dignità di una persona, cosa che abbiamo posto sul piano politico e che dovrebbe trovare a breve una risposta risolutiva. Le 63 persone che si sono tolte la vita nelle carceri italiane nel corso del 2010 dovrebbero essere un monito per tutti.

Dopo un paio d’ore chi dei miei compagni di Gruppo aveva scelto d’andarci ritorna con la sensazione di aver buttato alle ortiche il proprio tempo. Penso di aver fatto bene a non partecipare, anche per un’altra ragione. E’ tutta la mattina che mi ronza nella testa Fabrizio De Andrè nel suo descrivere il "dentro", l’umanità dell’imparare «un sacco di cose in mezzo agli altri vestiti uguali tranne qual’è il crimine giusto per non passare da criminali» e il "fuori" delle tante facce inaridite che provano piacere nel veder altre persone in galera. «Tante le grinte, le ghigne, i musi – scriveva De Andrè – vagli a spiegare che è primavera e poi lo sanno ma preferiscono vederla togliere a chi va in galera», così sciocchi e cattivi da non capire che il carcere è sempre una sconfitta.

Nel tardo pomeriggio incontro i rappresentanti della comunità sarda in Trentino presso la loro sede in vicolo San Marco. Con Salvatore Dui abbiamo nei mesi scorsi avviato un dialogo che ora inizia a dare qualche frutto. Propongo loro di inserire nel programma del Forum sulla "Cittadinanza Euromediterranea" un omaggio alla loro terra. Anzi, qualcosa di più. Parliamo di dare nuova vita alla festa autunnale della comunità sarda che a Trento era diventata un appuntamento apprezzato ma che da qualche anno non si svolge più. Propongo di accompagnarla con un percorso culturale che ne valorizzi la storia (nel centocinquantesimo dell’unità d’Italia una riflessione su come il Regno d’Italia mandò al massacro i ragazzi della Brigata Sassari nelle nostre montagne e altopiani), i pensieri (il federalismo nel pensiero di Antonio Gramsci e di Emilio Lussu), i saperi (nel pane e nel vino del Mediterraneo) e le geografie (nel gemellaggio fra il Trentino e l’Ogliastra, nello scambio di esperienze culturali e professionali che ne possono venire). L’incontro è un vulcano di spunti e di idee, la qual cosa mi fa davvero piacere un po’ per il legame che avverto per questa terra straordinaria ma anche per dare significato e respiro al loro amore verso la propria terra d’origine.

E per concludere non può certo mancare un bicchiere di Canonau. Anche Fabrizio amava questa terra: «Amori mannu, di prima ‘olta, l’aba si suggi tuttu lu meli di chista multa» (Amore grande
di prima volta, l’ape ci succhia tutto il miele di questo mirto).

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