La signora va nel Bronx
Mi sveglio a Torino, in un alberghetto di via Principe Amedeo. Aggiorno il sito, preparo un po' di cose per la giornata e poi vado in stazione Porta Nuova dove ho appuntamento con Eugenio Berra, giovane amico con il quale condivido le passioni balcaniche e l'impegno sul turismo responsabile. Dopo aver preso un caffè come si comanda (i vecchi caffè torinesi del centro sono così pieni di cioccolato e di storia da aver un fascino tutto particolare) andiamo in zona Lingotto dove ci attende l'incontro con Michele Rumiz che, per Slow Food, segue l'area balcanica. Stiamo discutendo di un progetto che come "Viaggiare i Balcani" vorremmo realizzare in partenariato con Slow Food, un viaggio lungo il Danubio per scoprire e valorizzare culture alimentari e comunità del cibo di questa grande regione europea. Come sempre, non mancano le idee e nemmeno l'ambizione, ma l'organizzazione di una cosa del genere richiede un lavoro immenso di preparazione. Per la verità ci prendiamo per tempo, visto che si parla di un evento da realizzare nell'estate del 2011, ma che vorremmo già presentare a "Terra madre", nell'ottobre dell'anno prossimo, proprio a Torino. L'idea è condivisa, le suggestioni che ne vengono sono numerosissime, ed è così anche per le opportunità di iniziativa che ne possono scaturire. Ma non c'è tempo da perdere. A febbraio è necessario che la macchina si metta in moto. Rimaniamo con l'idea di avere una risposta formale da parte del presidente di Slow Food nel giro di un paio di settimane e definiamo una prima scaletta di lavoro. Mangiamo qualcosa nel locale sottostante alla sede di Slow Food, "Eataly", il più grande mercato enogastronomico del mondo - come si definisce - che oltre a Torino ha aperto a Tokio, Milano, Bologna e Pinerolo. E' la fiera della qualità (ma anche della vanità e della gola) oltre che dei prezzi alti. Coniugare qualità ed accessibilità dovrebbe essere possibile, come giustamente dice Slow Food: "buono, pulito e giusto". Ma questa è un'altra storia...
Torniamo verso la stazione, Eugenio riparte per Milano ed io faccio quattro passi per la città nel tiepido del pomeriggio. Alle 17.00 è prevista la presentazione di "Darsi il tempo" alla Libreria coop di piazza Castello. Con me ci sono Luca Rastello, giornalista, scrittore e amico, e Antonio Ferigo, vice Presidente dell'Istituto Euromediterraneo del Nord Ovest Paralleli che ha organizzato l'iniziativa. Un po' di gente è arrivata e così iniziamo a parlare del libro, dei suoi contenuti, delle sue visioni. Il libro è uscito un anno fa e siamo ormai alla quarantesima presentazione, quel che c'era da dire... eppure ogni volta è una discussione diversa. Non parliamo di cooperazione, ma di sguardi sul mondo, degli strumenti per leggere e capire quel che accade intorno a noi, del nostro vocabolario e della necessità di fare una seria manutenzione delle parole. A cominciare della pace e della guerra, che continuiamo a non indagare seriamente, incapaci di far nostro il messaggio di Hannah Arendt sulla "banalità del male". E, sotto questo profilo, "Darsi il tempo" è solo l'avvio di una riflessione. Ci raggiunge anche Alberto Tridente, compagno di mille battaglie. Ogni volta che c'incontriamo programmiamo viaggi oltre oceano, chissà che questa volta non capiti davvero, visto che l'anno prossimo ci sono le elezioni presidenziali in Brasile ed il Presidente Lula è amico di Alberto. Andò così anche nella primavera del 1994 e fu un'esperienza davvero straordinaria.
Nelle stesse ore di Torino, a Bruxelles, nella sede della rappresentanza della Regione europea del Tirolo - Alto Adige, una presentazione parallela del libro, con Mauro Cereghini ed un centinaio di persone ad ascoltare e dibattere. Se con questo libro volevamo trovare il tempo per alzare lo sguardo sulle cose del mondo e della cooperazione, possiamo dire di esserci proprio riusciti.
Con Antonio, Luca e Silvia finiamo in una bettola, nei pressi di piazza San Carlo. E poi a chiacchierare fino a notte tarda con Luca in uno dei più vecchi caffè del centro, io un "bicerin" e lui uno zabaione tiepido. Poi a nanna, visto che domattina c'è l'Assemblea del PD del Trentino.