foto Ansa
domenica, 23 gennaio 2011
23 Gennaio 2011
con la torre scenica questa immagine sar‡ compromessa
mercoledì, 26 gennaio 2011
26 Gennaio 2011
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23 Gennaio 2011
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mercoledì, 26 gennaio 2011
26 Gennaio 2011

martedì, 25 gennaio 2011

La settimana è iniziata in maniera travolgente. Lunedì una riunione appresso all’altra. Martedì l’avvio di una complicata sessione del Consiglio Provinciale. Cercherò di fare una sintesi essenziale anche perché mentre sto scrivendo incombono gli impegni di una nuova giornata.

L’efficacia delle iniziative del Forum dà i suoi frutti non solo sul piano della partecipazione agli eventi. C’è un fare sistema fra le associazioni che mi sembra davvero importante, soprattutto laddove queste rappresentano sensibilità culturali com’è nell’agire del "Gioco degli Specchi". Con Maria Rosa Mura ci incontriamo per sintonizzare le attività della loro associazione e per provare a dare voce ad una diaspora afgana da cui dipenderà almeno in parte il futuro di quel paese da trent’anni dilaniato dalle invasioni barbariche, prima sovietiche e poi occidentali.

E c’è un fare sistema con gli eventi di qualità del Trentino. Il Filmfestival internazionale della Montagna chiama il Forum per parlare delle iniziative che possono interfacciare i nostri mondi. Hanno sentito parlare del "Cafe de la paix" e questo luogo nelle loro intenzioni potrebbe diventare in prospettiva un agorà nel cuore della città per i loro eventi. Anzi, ci chiedono che già lo sia nella prossima tarda primavera. La cosa ci entusiasma ma non sarà facile perché non abbiamo ancora stabilito chi sarà il soggetto gestore, a cui seguiranno i lavori di messa a norma dei locali di Passaggio Teatro Osele e di allestimento vero e proprio.

Di questo parliamo nell’incontro che segue con i rappresentanti dell’associazione che ha avanzato la proposta di gestione del "Cafe" e che presenteremo nel Consiglio del Forum il prossimo 7 febbraio chiamato a dare il là all’iniziativa. Sono proprio felice nel vedere che un’idea che coltivo già da qualche anno si sta concretizzando.

Vado alla riunione del Gruppo consiliare del PD del Trentino. Qui lo scenario è la sessione del Consiglio  provinciale chiamata l’indomani fra le altre cose ad eleggere il nuovo presidente dell’assemblea dopo le dimissioni di Giovanni Kessler. Snodo non semplice anche perché richiede la presenza in aula al momento del voto della maggioranza qualificata degli eletti, ovvero 24 consiglieri. Significa in buona sostanza che da solo il centrosinistra autonomista non ha i numeri e dunque è necessario trattare con le opposizioni. Ovviamente non è solo una questione di numeri, ma anche di un corretto rapporto fra maggioranza e minoranze.

Conclusa la riunione di gruppo ho una serie di appuntamenti. Fra questi quello con una giovane ricercatrice, si chiama Deborah ed intende realizzare uno studio sulle dinamiche interne al Gruppo consiliare del PD del Trentino e delle sue relazioni con gli amministratori e il partito. Si tratta di una serie di interviste-colloqui con ciascun consigliere, con il personale del Gruppo, ma anche con singoli iscritti, poter assistere a qualche riunione del Gruppo consiliare, avere un momento di confronto collettivo. Sono incuriosito della cosa, perché uno sguardo esterno può essere tutt’altro che banale per darci consigli o anche solo una visione eccentrica del nostro lavoro.

Certo è che se un giovane venisse in Consiglio ad assistere ai lavori del giorno successivo, la distanza dalla politica non potrebbe che crescere. Perché lo spettacolo è avvilente. Nello svolgersi delle cose, nelle parole che vengono usate, nei rituali del mostrare i muscoli che la diretta televisiva induce in chi non smette mai di sentirsi in campagna elettorale. Parole e rituali della guerra, della cui cultura le forme della politica sono pregne. Così la prima giornata di Consiglio scorre fra schermaglie inutili, riunioni di capigruppo o di minoranze, fin quando i lavori vengono sospesi. Ci riproveremo domani, ma tutto ci dice che prima della metà di febbraio non avremo il nuovo presidente. E così l’antipolitica avrà buoni argomenti per dilagare ancora di più.

Per fortuna c’è una politica che si svolge anche fuori di qui, nella ricerca e nell’elaborazione, nel dotarsi di strumenti di relazione con il prossimo, nell’incrociare gli sguardi fra mondi diversi, nell’impegno sul terreno della pace e dei diritti umani ed altro ancora. Lo sguardo di Deborah era stupito quando le ho mostrato questo sito, il diario politico quotidiano, le attività del Forum per la Pace e l’itinerario della Cittadinanza Euromediterranea, il mio impegno verso l’area balcanica, l’iniziativa ed il sito di "Politica è Responsabilità".

Dove da lunedì il direttore a rotazione è Lorenzo Dellai con una tesi sulla terza via, fra dittatura del Pil e decrescita. Il dibattito sta prendendo corpo così come il numero dei visitatori. Piccole soddisfazioni.

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