
mercoledì, 28 aprile 2010
28 Aprile 2010
domenica, 11 novembre 2012
30 Aprile 2010Come i lettori sanno, da quasi un anno sono presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Sessanta associazioni di volontariato (quest’anno dieci nuove iscrizioni), gli istituti museali della provincia, l’Università e l’Iprase, fondazioni ed istituti di ricerca. E la rappresentanza del Consiglio provinciale. Un’attività che si può interpretare in molti modi: per quel che mi riguarda ho proposto una forte discontinuità, tanto nei contenuti quanto nelle modalità di azione. Insomma un’impronta che vuole essere esigente, nel proporsi di uscire dalla banalizzazione di parole come pace, diritti umani, solidarietà… che oggi non riescono più a parlare al cuore e alla mente delle persone. E, contestualmente, ritornare al dettato della legge che nel lontano 1991 ha istituito il Forum, quando si è proposto di condizionare l’azione politica della provincia di Trento non solo sui temi della pace ma anche sul piano delle politiche culturali, giovanili, dell’emigrazione come dell’immigrazione.
Tutto questo, come si può immaginare, richiede un impegno intenso. Abbiamo iniziato con una larga ricognizione di quel che c’è e delle sinergie da mettere in campo per evitare sovrapposizioni e doppioni. Il passo successivo è stata la definizione delle principali linee di lavoro del Forum e l’indicazione di un tema annuale che ne caratterizzerà l’azione. Abbiamo messo mano agli strumenti, a partire dal nuovo sito http://www.forumpace.it/ in chiaro da poche settimane nella sua nuova veste grafica e contenutistica. Successivamente si sono messe a verifica le convenzioni con altri soggetti: è quel che si è fatto con Millevoci, centro che opera da più di undici anni sui temi dell’integrazione scolastica e dell’interculturalità, proponendo l’incontro fra tutti gli operatori coinvolti in questo significativo arco di tempo per proporre un bilancio ed interrogarsi sulle nuove frontiere dell’integrazione. Percorso che si concluderà in autunno con un convegno di approfondimento e la stipula di una nuova convenzione fra i soggetti promotori. Lo stesso ci siamo proposti di fare con Isodarco, affinché la scuola internazionale sul disarmo ormai giunta alla sua XXIV edizione diventi uno strumento al servizio della nostra comunità attraverso una convenzione fra diversi soggetti. Abbiamo avviato un lavoro per ridare senso alla marcia Perugia – Assisi, attraverso la valorizzazione del pensiero di Aldo Capitini, anche in vista della marcia del cinquantenario che cadrà l’anno prossimo. Da ultimo, nei giorni scorsi, abbiamo scelto il tema annuale che caratterizzerà nei prossimi mesi l’azione del Forum, la cultura e la cittadinanza euromediterranea, nell’obiettivo di fornire una cornice per mettere in rete tutto quel che su questo piano viene proposto dal sistema trentino. Potrei continuare con l’impegno sul medio oriente ed il conflitto israelo palestinese, la questione tibetana o uigura (la minoranza cinese dello Xinjang), e tante altre cose ancora che ora non mi vengono in mente.
Scrivo oggi queste cose perché buona parte della giornata la dedico proprio al Forum, nell’incontro con il gruppo di lavoro che si occupa della Perugia Assisi, nell’incontrarci insieme a Mirco Elena con la PAT sul progetto “La scienza al servizio della pace”, nel vederci con Paola Venturelli per la nuova brochure del Forum ed infine nell’incontro di un altro gruppo di lavoro, quello sul progetto “Euromediterranea”, davvero interessante e che siamo costretti ad aggiornare tante sono le idee che, a partire dal primo canovaccio, vengono fuori dalla discussione.
Come potete capire, basterebbe il Forum per esaurire tempo ed energie. Ma in questi cinque anni vorrei riuscire a dare un’impronta non banale, affinché la cultura della pace possa entrare a pieno titolo fra i tratti della nostra diversità.