lunedì, 25 maggio 2009
15 Settembre 2009
sabato, 19 giugno 2010
16 Settembre 2009mercoledì, 16 settembre 2009
Oggi si riunisce per la sessione di settembre il Consiglio provinciale. Prima del Consiglio mi incontro con i rappresentanti dell’International Alliance of Inhabitants (IAI), la rete mondiale delle organizzazioni di abitanti e movimenti sociali urbani che lottano per il diritto alla casa. Con il suo coordinatore internazionale, Cesare Ottolini, ci conosciamo da una vita. Con lui ci sono Alessio Surian, docente universitario, e Gabriele Francescotto, webmaster del sito IAI.
Mi illustrano la loro attività e scopro un mondo di cui conoscevo l’esistenza ma niente di più. Fondata nel 2004 sulla base di una Carta di principi, la loro base sociale è composta da oltre 350 entità, in una quarantina di paesi, che condividono la proposta di costituire uno spazio globale, comune e solidale, delle organizzazioni di abitanti.
Sul loro sito http://www.habitants.org/ si trovano un’infinità di informazioni sulle campagne, le attività in atto, da Città del Messico a Nairobi… e nella lettera che nei giorni scorsi Ottolini mi aveva inviato per l’incontro di oggi la sintesi di questo quadro emergeva con ampiezza di particolari.
Chiedono di avviare una collaborazione fra le istituzioni trentine e l’Alleanza. Prima di entrare nel merito di ciò che questo potrebbe voler dire, metto sul piatto tutto il mio scetticismo verso gli approcci economicisti, i movimenti autoreferenziali, certa cooperazione internazionale e al contrario come consideri il territorio, nella sua ambivalenza, il luogo più congeniale ad una politica capace di abitare il presente. Sono quasi le dieci e fra un po’ c’è l’appello in Consiglio. Propongo ai miei interlocutori di proseguire il confronto negli spazi che affiancano la sala consiliare e in quel contesto decidiamo di approfondire il nostro confronto, loro dopo aver letto "Darsi il tempo", io dopo aver guardato il loro sito.
Il tempo di salutarli e ho appuntamento con Marco Ragazzi, rappresentante dell’Università di Trento nel Forum per la Pace. Il focus del colloquio riguarda le forme di collaborazione con l’Università, le attività formative avviate in ambiti universitari che tradizionalmente il Forum patrocinava e che ora vorrei ricondurre nella cornice del Centro di formazione alla solidarietà internazionale, la programmazione delle attività del Forum. Anche questo confronto, come altri che l’hanno preceduto nell’ambito del Forum, confermano una forte condivisione sulla necessità di uscire dalle consuetudini.
Faccio in tempo per seguire qualche battuta del Consiglio, ma stamane è una sequela di interrogazioni verso le quali posso concedermi un po’ di distrazione. Propongo invece di emendare la mozione sull’Iran a firma di Magnani e altri, cosa che viene volentieri accettata dal presentatore, proponendo di dare corso agli impegni assunti in occasione della visita a Trento della Premio Nobel iraniana Shirin Ebadi.
Qualche minuto e mi trovo con Jenny Capuano per confrontarci sugli ambiti formativi che il Centro di formazione alla solidarietà internazionale riuscirà a coprire. Nato lo scorso anno a Trento per iniziativa della Provincia Autonoma, dell’Università di Trento, della Federazione trentina delle Cooperative e della Fondazione Opera Campana dei Caduti, in partenariato con la sede locale di OCSE, quest’anno il centro ha iniziato ad entrare nel vivo del proprio mandato. Jenny è la giovane direttrice. Le racconto quel che stiamo facendo e le esigenze che abbiamo raccolto e concordiamo sul da farsi e su tenerci in stretto contatto.
Raggiungo al Forst i miei compagni del gruppo consiliare per una specie di pranzo di lavoro ma dopo un po’ ho la sensazione più di altre volte di perdere tempo e allora preferisco andare ad incontrare gli amici della Fondazione Fontana di Padova che hanno selezionato Prijedor come una delle realtà dove proseguire il lavoro di cambio e di cooperazione fra gli imprenditori che hanno aderito alla loro proposta di relazioni internazionali. Ragioniamo insieme sul convegno di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi nella città bosniaca e questa idea di mettere a confronto il nord est sui nuovi confini della delocalizzazione mi sembra intrigarli.
Si ritorna in Consiglio e vi si rimane fino alle 19.00. Gran parte del tempo se ne va in un confronto sui pareri da dare sulle proposte di legge costituzionali sulla questione dello strumento dell’intesa nel rapporto fra il governo di Roma e le autonomie locali. Le proposte, malgrado i distinguo dell’opposizione, sono approvate a larga maggioranza. Sono proposte in Parlamento dal centrosinistra e temo che tutto verrà vanificato dal voto negativo del Parlamento.