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Primarie del centrosinitsra autonomista, la parola ad Alessandro Olivi

Un’intervista al candidato del PD del Trentino Alessandro Olivi alle primarie del centrosinistra autonomista

Alessandro Olivi allora ci siamo, il 13 luglio ci saranno le primarie
per eleggere il candidato presidente del centrosinistra autonomista, è la prima volta che accade in Trentino?

Si è la prima volta e credo sia del tutto evidente che se le primarie sono divenute uno strumento di partecipazione condiviso anche da altre forze politiche sia merito del Partito Democratico, che le ha introdotte fin dal 2008. Ricordo bene in quel periodo lo scetticismo e in alcuni casi il sarcasmo da parte di altri partiti politici nei nostri confronti.

Mi fa piacere che oggi, perlomeno nell’ambito della coalizione di centrosinistra
autonomista, si guardi alle primarie come ad una grande opportunità, in un momento in cui si è creato un forte distacco fra la politica ed i cittadini, se pensiamo al calo generalizzato dell’affluenza nelle ultime elezioni amministrative.

I tre principali candidati alle primarie sono tre assessori della Giunta provinciale uscente, che differenza c’è fra votare Olivi o gli altri due suoi colleghi?

Cominciamo con il dire che non è tanto in gioco la candidatura di Alessandro Olivi alla presidenza della Provincia, ma la possibilità che il Partito Democratico del Trentino possa assumersi la responsabilità di guidare la nostra Comunità, con le proprie idee e le proprie proposte. Lo voglio dire con grande chiarezza, nel rispetto dei miei colleghi in lizza il 13 luglio. Non sarà la stessa cosa per il Trentino se le primarie le vince il Patt, l’Upt o il Partito Democratico. Ogni forza politica della coalizione è importante, ma noi crediamo di poter rappresentare il Trentino in tutta la sua complessità e ci impegneremo per farlo crescere in modo uniforme, senza creare dannose contrapposizioni fra valli e città o fra categorie sociali differenti. Noi abbiamo una visione del Trentino che non si limita alla difesa della tradizione o al concetto di
territorialità.

E’ quale è la visione del Pd del Trentino?

Noi consideriamo il Trentino come una terra ricca di valori posItivi, che ha saputo crescere e prosperare grazie alla determinazione della sua gente e grazie alla capacità di autogoverno che ha saputo esprimere in oltre sessant’anni di storia. Noi siamo un partito post ideologico. Vogliamo parlare alla società trentina nel suo complesso e non solo ad una parte. Noi pensiamo ad un Trentino in cui ognuno possa avere le stesse opportunità di partenza, ma nello stesso tempo che sappia valorizzare il merito, il talento e le competenze. Sono consapevole che quanto fatto fino ad oggi al governo della Provincia non basta, anche se rappresenta la base da cui partire per costruire nei prossimi 5 anni il Trentino del futuro. Solamente se sapremo innovare forme e contenuti dell’azione politica potremo affrontare la sfida della riduzione delle risorse. Questo è il nostro obiettivo prioritario. Il Pd del Trentino sarà il motore riformista della
coalizione. Le risorse si stanno riducendo, ma noi disponiamo di un patrimonio di valori e di competenze insito nel dna della Comunità trentina, che possiamo mettere in campo per affrontare questa difficile fase della nostra storia.

Molti accusano il Trentino di essere privilegiato rispetto ad altri territori, che ne pensa?

Spesso chi accusa il Trentino e i trentini di essere privilegiati lo fa in malafede. I soldi, senza il senso di responsabilità, non bastano per far funzionare le cose. Tuttavia sono convinto che sarebbe sbagliato ergersi a primi della classe o chiudersi nel perimetro della difesa conservativa e aprioristica della struttura giuridica dell’Autonomia. L’unica strada per dimostrare al resto del Paese che non siamo privilegiati è infondere una buona dose di innovazione nel modo di amministrare ed impegnarsi al massimo per far funzionale bene le cose.

Cosa si sente di dire ai militanti del PD del Trentino che in questi giorni si stanno attivando sul territorio per queste primarie

Nonostante le difficoltà vissute negli ultimi mesi, soprattutto a livello nazionale, il nostro partito è ancora vivo e vegeto, perché non è mai stato un partito di plastica, non ci sono funzionari pubblicitari pagati. C’è questa meravigliosa umanità, ci sono queste donne e questi uomini che pensano che la politica non sia un prodotto da consumare, ma un impegno che riempie la vita. Vedo in questi giorni, durante gli incontri sul territorio, molto interesse e tanta voglia di confrontarsi. Gli elettori del Pd non sono tifosi acritici, non ti sostengono aprioristicamente, vogliono capire ed esprimere le proprie opinioni. Io ci metto la faccia, ma se vinceremo le primarie non sarà per merito mio, ma per la passione e la voglia di rinnovamento che gli elettori del Pd sapranno manifestare il 13 luglio. L’appello che faccio è di andare a votare, affinchè vinca la nostra idea di Trentino.

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