L’orgoglio e la ragione
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3 Febbraio 2010Election day nella città di Trento
Ciao a tutti,
l’altro ieri 1° febbraio si è svolta la riunione dei coordinatori dei circoli PD “provvisori”, non ancora costituiti, nella quale si è deciso di dare finalmente un termine allo stato di precarietà di queste situazioni pro-tempore anche nella città di Trento.
Si è deciso di proporre alla Segreteria provinciale la data del 13 marzo per l’atteso election-day cittadino.
E’ un passaggio che ritengo molto delicato ed importante, che cade in un momento molto critico per il PD sia sulla scena nazionale sia, ahimé, su quella più vicina a noi.
Purtroppo la partecipazone alla riunione dell’altra sera è stata piuttosto modesta, sensibilmente diversa rispetto a quelle della fase di avvio.
Le difficoltà che stiamo attraversando aleggiano come una cappa pesante sul clima di questi incontri.
La costituzione dei circoli di Trento città potrebbe aggiungere, per assurdo, altri preoccupanti criticità che possono rappresentare una seria minaccia per il futuro del PD nel contesto cittadino.
Mi riferisco alle norme per l’elezione del coordinamento cittadino. In particolare cito testualmente il comma 5 dell’art. 13 (“IL COORDINAMENTO CITTADINO”) del REGOLAMENTO PER LA FONDAZIONE E PER IL FUNZIONAMENTO DEI CIRCOLI TERRITORIALI approvato dall’Assemblea provinciale il 29 dic 2008: “Il Direttivo cittadino è composto dai segretari dei circoli circoscrizionali e da dodici (12) membri eletti insieme al Coordinatore cittadino sulla base di liste ad esso collegate, con riparto proporzionale tra i candidati coordinatori e nel rispetto della parità di genere. Ogni candidato a Coordinatore cittadino può essere supportato da una sola lista di candidati al Direttivo cittadino.”
Ciò sta a significare, se non è stato mal interpretato, che la lista associata ad ogni candicato coordinatore è di fatto bloccata e che il candidato che superi anche di un solo voto gli altri “occupa” con i membri della sua lista 13 posti su 25 del direttivo cittadino.
Se a questo si aggiungesse la malaugurata ipotesi che il candidato fosse unico la conseguenza è che non servirebbe nemmeno votare.
Mi chiedo e vi chiedo quali conseguenze possa avere sulla città, e forse non solo, l’applicazione di un meccanismo così in contrasto con i principi fondanti del Partito Democratico!
Ritengo che ogni uteriore commento sia superfluo.
Faccio quindi un appello, già proposto nella riunione dell’altro ieri, perché il Coordinamento provinciale valuti attentamente la possibilità di correggere il tiro in tempo utile per evitare di aggravare una situazione già abbastanza difficile, che non ha certo bisogno di autogol come quello che stiamo per subire passivamente.
Un cordiale saluto
Edoardo Arnoldi