venerdì, 23 ottobre 2009
23 Ottobre 2009martedì, 27 ottobre 2009
27 Ottobre 2009lunedì, 26 ottobre 2009
Sabato dedicato alla preparazione delle primarie, messaggi, gazebo, telefonate. Da ultimo un brindisi finale in piazza Duomo. Domenica al voto e poi a "Fa’ la cosa giusta" dove mi aspetta un’intervista radiofonica sul sistema di cooperazione trentina nei Balcani. Giro tra le bancarelle della fiera e incontro un sacco di persone che non vedo dalla fiera dello scorso anno. Eravamo in campagna elettorale, praticamente un’esistenza fa.
Già in tarda serata arrivano i primi risultati delle primarie. Intanto la partecipazione, davvero oltre ogni previsione, che ancora una volta carica di responsabilità una politica che appare inadeguata. Se l’esito nazionale piuttosto scontato, anche se forse non nelle proporzioni della vittoria di Bersani, quello Trentino invece non lo è affatto. Tutti si aspettavano la valanga "Nicoletti", erano apparse dichiarazioni sulla stampa di un possibile esito sopra il 50%, e invece – nonostante gli effetti speciali di una squadra di tutto rilievo, con la candidatura dell’ex difensore civico Donata Borgonovo e del segretario uscente Maurizio Agostini – non va oltre il 33%. Con Tonini a ruota e con Pinter al 25%.
Al mattino presto le cifre si assestano. Fioccano le telefonate e s’incrociano sguardi e valutazioni. La prima riguarda ovviamente la responsabilità che ancora una volta ci viene affidata dal popolo delle primarie e che non dovremmo deludere. Ci riusciremo? La seconda è che i candidati per la segreteria del PD del Trentino non avendo raggiunto il quorum previsto devono ricercare in sede di Assemblea una composizione politica. Il che non significa che c’è qualcosa di automatico (il sistema elettorale non è quello maggioritario e le regole che tanto hanno occupato – forse oltremisura – la vita politica del PD non possono diventare carta straccia), ma che la ricerca di una soluzione unitaria richiede l’apporto di tutti. In questo senso il voto andato a Roberto e alle liste "Democrazia è partecipazione" rappresenta un risultato importante e probabilmente quello meno scontato. E poi molte altre considerazioni.
Inizia il conteggio delle preferenze e mi sembra che l’esito ci consegni un’assemblea provinciale autorevole. Era questo l’obiettivo, un gruppo dirigente all’altezza del primo partito della nostra realtà locale.
Oggi c’è anche un Consiglio provinciale straordinario richiesto dalle minoranze sulla questione inceneritore. Nella maggioranza si decide di non avvallare l’idea che il Consiglio abbia una sorta di agenda parallela, dettata dall’opposizione. E quindi si conclude in una bolla di sapone.
Prima del Consiglio l’assessore Lia Beltrami ha convocato una riunione delle associazioni ed enti locali che si occupano del conflitto israelo-palestinese, con l’obiettivo di arrivare nella primavera 2010 ad una conferenza sulla pace da tenersi in Trentino. Butto lì qualche idea, anche perché dopo qualche minuto c‘è l’appello in aula, sul taglio da dare alla conferenza, riprendendo la mozione approvata a febbraio dal Consiglio Provinciale. Una conferenza che provi a cambiare registro, a partire da quattro assi di ragionamento: quello della relazione territoriale, quello della cultura e del dialogo fra religioni, quello dell’Europa e di una prospettiva euro mediterranea (e dell’elaborazione del conflitto)e infine quello dell’autogoverno. La conferenza di Trento potrebbe così segnare un contributo di novità in ordine al tema dell’autogoverno (un po’ quello che avverrà per il Tibet a novembre) superando l’idea dei "due popoli per due stati". Insomma, proposte inedite per la pace, dove superare uno sterile schierarsi contro qualcuno. Ferma restando la denuncia contro l’illegalità, in ogni sua forma.
Ne vorrei parlare in serata con l’Associazione Pace per Gerusalemme, ma poi l’esito delle primarie prende il sopravvento e allora metto per iscritto qualche idea che invio ad Erica. Alle 20.30 ho bisogno di staccare la spina. Pia illusione perché continuano a fioccare telefonate ed è notte tarda quando mi scopro ancora davanti al computer.