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giovedì, 22 ottobre 2009

Sono insieme teso ed emozionato. Oggi andrà in porto la mia prima legge, ma nonostante il voto ampiamente favorevole in Commissione permane un po’ di tensione. Temo imboscate e temo l’indifferenza.

Prima di avviare il dibattito sulla legge sulle filiere corte e l’educazione alimentare, la mattinata scorre a suon di votazioni sugli articoli del DDL sulle microaree. nonostante qualche scaramuccia, la legge non incontra ostruzionismi, bensì un’opposizione che vuole essere costruttiva. Tranne la Lega che invece se ne esce con espressioni volgari degne di chi le pronuncia. Ma in mattinata la proposta diventa legge. Non era affatto scontato e dunque un plauso al PD del trentino che ha avuto la determinazione di portarla avanti fino in fondo ed un altro a Mattia Civico che questa legge ha avuto il coraggio di proporla.

Una breve pausa dove si svolge la riunione della maggioranza in Consiglio provinciale per discutere le linee del Bilancio e della Finanziaria 2010 e poi si ritorna in aula per il DDL sulle filiere. Il dibattito è molto intenso e di merito. Anche il PDL per bocca del consigliere Delladio esprime una posizione favorevole e solo la Lega prova a mettere lì qualche paletto, sugli Ogm oppure sull’uso dei fitofarmaci in misura corrispondente con le normative nazionali. Sulla prima questione si apre subito qualche crepa tanto nella maggioranza che nell’opposizione, ma alla fine il voto sull’emendamento proposto è abbastanza compatto, mentre invece sul fatto che in Trentino si adottino protocolli più avanzati rispetto al contesto nazionale, si trova una buona mediazione. I tre consiglieri proponenti presentano anche due ordini del giorno relativi agli argomenti in discussione, rispettivamente su sugli orti didattici e sul riconoscimento agli allevatori di montagna per il loro duro lavoro.

Nel pieno della discussione sulla legge mi arriva una telefonata che avrei preferito non ricevere. Mi dicono che Italo Roncador se ne è andato. Italo era un veterano dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, uno dei padri dell’enologia trentina, persona intelligente (nel suo campo geniale) e di grande sensibilità. Tant’è vero che l’avevo conosciuto in Kosovo, durante uno dei primi viaggi di quel dopoguerra. Lì, insieme, per fare i primi passi di una relazione che oggi compie dieci anni. Poi avevamo continuato a vederci, di tanto in tanto, e l’autunno scorso non aveva esitato a mettere il suo nome accanto al mio nella campagna elettorale. Mi aveva chiamato non più tardi di tre settimane fa, la sua telefonata mi aveva fatto davvero piacere, nonostante la voce tirata fuori a forza. Aveva 66 anni, ma il suo sguardo nei miei confronti era benevolo come quello di un padre. Uno sguardo che non dimenticherò.

Sono le 18.00 e dopo il voto sull’articolato la proposta di legge viene votata all’unanimità. Ora si dovrà attendere il vaglio in sede europea e poi entrerà la legge in vigore (il testo nella home page).

Il tempo per andare al Gruppo, vedermi con Chiara e Armando per discutere di "Abitare la terra", la più diffusa mailing list in Trentino resa possibile grazie al sostegno del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, della PAT e del Comune di Trento. A seguire un incontro con Martina e Francesca che collaborano con il Forum.

Finalmente tiro il fiato. C’è ancora un po’ di forze per mettermi al computer e guardare la posta, qualche veloce aggiornamento al sito per dire a tutti che quel che ieri era solo una buona intenzione ora è legge della Provincia autonoma di Trento e poi gli occhi faticano a leggere e quindi si stacca.

 

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