venerdì, 2 ottobre 2009
2 Ottobre 2009
lunedì, 5 ottobre 2009
5 Ottobre 2009
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lunedì, 5 ottobre 2009
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domenica, 4 ottobre 2009

Fine settimana intenso quello che sta per concludersi. E il tempo per tirare il fiato bisogna ritagliarselo a fatica. Sabato mattina c’è il Convegno "La civiltà nel piatto" che dà il via alla due giorni di "Naturalmente Bio!". Già l’anno scorso vi avevo partecipato, ma da persona attenta a questi temi e per aver portato altrove in Europa il messaggio del "Buono, Pulito e Giusto" caro a Slow Food. Quest’anno invece mi ritrovo relatore, estensore e co-firmatario del Disegno di Legge sulle filiere corte e l’educazione alimentare che a breve arriverà in Consiglio per l’approvazione definitiva. Ed è proprio attorno a questa iniziativa che ruotano il saluto del dott. Fezzi in rappresentanza dell’assessorato all’agricoltura e quello dell’assessore Vaccari del Comune di Rovereto, a testimonianza del valore che assume questa iniziativa consiliare. Devo dire che un po’ mi stupisce che l’assessorato non abbia qualcosa di più da dire e del resto la stessa assenza di Mellarini non è casuale. Le relazioni che seguono sono interessanti e testimoniano di un impegno a sostegno del biologico che attraversa le regioni italiane. Nel mio intervento cerco di sottolineare il valore interdisciplinare dell’iniziativa legislativa, il suo rappresentare la possibile risposta di un territorio alla crisi globale, il suo valore culturale sul piano della coesione sociale. Nei presenti in sala e nei loro interventi si coglie la fatica nel dare cittadinanza a questi temi, ma anche l’orgoglio di avercela fatta e di veder premiata la scelta della qualità nella produzione alimentare come nell’offerta alberghiera o nella ristorazione. Ed anche la speranza che la politica sia capace di attenzione verso l’agricoltura biologica, come nelle parole di Sergio Ferrari, direttore di "Terra Trentina", che mi esorta ad un nuovo disegno di legge proprio sul biologico. Finisce con un ottimo pranzo curato da Walter Montibeller, cuoco e titolare di un agritur, anzi di un bioagritur, a Roncegno. Tutti i prodotti utilizzati – ci spiega – sono biologici, tranne il grana trentino.

Il pomeriggio se ne sta andando ma trovo il tempo per andare a vedere se c’è qualche porcino in valle. Nonostante il nubifragio della notte precedente, l’ora tarda e le orde dei raccoglitori, i miei posti non tradiscono e quando arrivo a casa stupisco Gabriella che pure aveva fatto un giro con Nina al mattino, ma senza grandi risultati.

Fin che non mi prende la stanchezza (e dopo aver curato e messo nel congelatore le "brise") mi metto a scrivere la relazione per l’assemblea del Forum di lunedì. E’ un lavoro complesso perché la fase di preparazione durante i mesi estivi è stata ricca di stimoli e di idee. Vorrei inviarla anticipatamente a tutti i componenti l’assemblea ma a mezzanotte sono ancora lì, alla prima scrittura. La rivedrò nella serata di domenica.

Domenica mattina c’è invece la prima Convenzione del PD del Trentino. "Convenzione provinciale" dice la scritta che campeggia nella sala e questo ci dice quanto la cultura federalista sia ancora poco di casa in questo partito che si vive come articolazione di un soggetto nazionale, non come un soggetto autonomo e federato.

Tante persone affollano la sala della Cooperazione, una platea ancora diversa dai partiti di provenienza e questo ci descrive effettivamente qualcosa di nuovo. La convenzione è sicuramente un atto formale, il dibattito c’è già stato nei circoli e continuerà ad esserci fino alle primarie del 25 ottobre quando insieme al segretario nazionale si eleggeranno il segretario e l’assemblea del PD del Trentino. Ciò nonostante, negli interventi del segretario uscente Maurizio Agostini come in quelli dei quattro candidati emergono i profili politico culturali delle diverse proposte. Ad intervenire per primo è Roberto Pinter. In suo è un intervento sferzante, efficace, politico. Ed anche forse il più applaudito. Lo riporto integralmente nella home page. Segue Giorgio Tonini. Con Giorgio c’è affinità culturale ma si avverte che è sulla difensiva. Non sarà uno dei suoi migliori interventi. Indica la necessità di oltrepassare il ‘900, ma poi si fa risucchiare dal pensiero di Alcide Degasperi, dirigente politico di straordinarie intuizioni ma anche uomo del suo tempo. Ed il riferimento alla dimensione nazionale, che propone come sua prerogativa, non lo aiuta affatto ad una visione che invece dovrebbe essere territoriale e sovranazionale. Dopo Giorgio, Renato Veronesi. Un intervento, il suo, retorico e vuoto. Come del resto la sua mozione congressuale. E non è sufficiente il richiamo a Bersani per accattivarsi il consenso. Che invece sarà piuttosto tiepido. Infine Michele Nicoletti. Un bell’intervento il suo, forse più culturale che politico, come del resto gli viene naturale. Che accoglie consenso, ma meno di quello che ci si poteva aspettare. Complessivamente un profilo positivo, che ci fa ben sperare nel dibattito delle prossime settimane e nel dopo congresso, quando finalmente questo partito avrà un gruppo dirigente speriamo all’altezza del primo partito trentino.

Il dibattito che segue è un po’ scontato, così come la presentazioni delle mozioni nazionali. Alle 16.30 è tutto finito. Eletti i delegati all’assemblea nazionale, naturalmente su lista bloccata. Tant’è che non serve nemmeno una votazione.

Me ne torno a casa. Un breve stacco e poi a sistemare la relazione per il Forum e a scrivere il "diario di bordo". Domani inizia una settimana senza tregua. Almeno fino a mercoledì, perché giovedì di primissimo mattino si parte per la Palestina. Il che mi riempie di gioia.

 

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