giovedì, 6 agosto 2009
6 Agosto 2009
lunedì, 10 agosto 2009
10 Agosto 2009
giovedì, 6 agosto 2009
6 Agosto 2009
lunedì, 10 agosto 2009
10 Agosto 2009

venerdì, 7 agosto 2009

Oggi sono proprio soddisfatto. La conferenza stampa del mattino di presentazione della "lettera aperta" ai sindaci dei Comuni trentini affinché evitino di riconoscere le ronde è andata come avrei voluto. Mi sono riproposto di sdoganare la pace dai pacifisti, da un mondo molto spesso autoreferenziale che fatica a mettersi in gioco, abbattendo muri materiali ed immateriali che impedisce il corpo a corpo, la capacità cioè di dialogare a tutto campo. Alla conferenza stampa contro le ronde intervengono fra gli altri il presidente del Consorzio dei Comuni trentini Marino Simoni e il rappresentante dell’Associazione Trentini nel Mondo Maurizio Tomasi, aderendo all’appello del Forum. Il primo parlando del senso civico che i nostri Comuni devono salvaguardare e far crescere come condizione di coesione sociale, il secondo proponendo un dialogo fra l’emigrazione trentina e i nuovi cittadini immigrati in Trentino, in nome della memoria di quando ad emigrare era la nostra gente. Oltre a loro l’assessore Lia Beltrami a nome del governo provinciale, Fabio Pipinato a nome dei promotori dell’appello "In sicurezza?", Erica Mondini, vicepresidente del Forum e il sottoscritto.

E’ il Trentino, non solo il mondo della pace, a dire no all’imbarbarimento che il "pacchetto sicurezza" introduce in questo paese. Un segnale che questa terra invia a tutto il paese, un messaggio contro la paura, contro l’equazione immigrati-ordine pubblico, contro lo squadrismo. E così una volta tanto c’erano tutti i mezzi d’informazione. Questo è un po’ il senso del cambio di passo che ho proposto al Forum per la Pace e i Diritti Umani.

Alla conferenza stampa a Palazzo Trentini c’è tanta gente, nonostante sia agosto. Ma questo passaggio che la Lega ha imposto al paese preoccupa. E dunque, oltre all’invito a non riconoscere le ronde, è necessario tenere alta l’attenzione e mettere in campo altre iniziative. Ne parliamo con alcuni rappresentanti delle associazioni degli immigrati che hanno già delle idee interessanti. Nel pomeriggio con il Gruppo consiliare del PD del Trentino abbiamo organizzato un presidio a Trento, in Piazza Pasi. Insieme al volantino viene distribuito un pacchetto che contiene una tagliola: è il "pacchetto insicurezza". Anche in questo caso ci troviamo in molti, a testimonianza che il partito, se stimolato positivamente, reagisce bene. 

Prima dell’iniziativa del pomeriggio mi ero visto con Annalisa Tomasi, animatrice per tanti anni dell’ADL a Prijedor, la persona che più di ogni altra ha saputo interpretare la funzione di ambasciatrice della nostra comunità in quella città provata dalla guerra degli anni ’90. Ora è consigliere della Circoscrizione Centro storico e coordinatrice del Circolo del PD della sua zona. Mi sottopone il documento che la maggioranza della Circoscrizione ha elaborato sulla questione dello spostamento della Stazione ferroviaria verso l’area dello Scalo Filzi. Ci si chiede se questo è lo stravolgimento del piano Bousquets che prevedeva l’interramento della ferrovia ed il superamento della barriera che dallo spostamento dell’Adige a metà dell’Ottocento divide la città di Trento. Le propongo di promuovere un incontro con il gruppo consiliare cittadino e quello provinciale e così rimaniamo.

Mentre sono in Piazza Pasi mi chiama Fabio che è in Passaggio Teatro Osele con alcuni esponenti delle Acli. Passaggio Osele è la galleria-vicolo-piazzetta che collega via del Suffragio e piazza della Mostra dove ho proposto di realizzare – nei locali di proprietà dell’Itea – il "Café de la paix". La proposta suscita in loro (e non solo in loro) un grande interesse, il luogo si presta in maniera straordinaria, i locali anche. Dovremmo fare una sorta di concorso per vedere chi più di altri ha le caratteristiche per una gestione efficiente e sostenibile della parte economica del progetto, fatto salvo che sulla gestione culturale si dovrà dar vita ad un gruppo di lavoro, capace di coinvolgere altri soggetti. Penso ai titolari della Libreria Einaudi, ad esempio, che sono entusiasti dell’iniziativa e che potrebbero animare uno spazio letterario, con la presentazione di libri e autori. Anche questo va nella direzione che dicevo, affinché la pace diventi un tratto che anima la nostra città.

Per oggi è finita. Ora mi dedico alla cena, la casa come al solito è sempre aperta agli amici…

 

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