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venerdì, 31 luglio 2009

Una delle prime cose che faccio al mattino appena alzato è dare un’occhiata all’agenda. Agendina tradizionale, s’intende, piena di geroglifici che talvolta comprendo io stesso a mala pena. Sulla giornata di oggi, miracolo, non c’è segnato nulla. Il che non significa che nel mio bloc notes a quadretti (ne conservo tutta la raccolta dal 1974 in poi, forse ve l’ho già raccontato) non vi sia un lungo elenco di cose da fare, ma il non dover rincorrere appuntamenti mi fa tirare un sospiro di sollievo e mi permette di organizzarmi la giornata come credo.

Per prima cosa scrivo il Diario del giorno precedente. Il ritmo quotidiano del diario è impegnativo, ma in fondo mi aiuta a far mente locale del senso delle cose e degli impegni assunti. Un metodo di lavoro, che è sostanza.

Interrompo il lavoro perché passa Carlo che, per la cronaca, è mio fratello. Mi racconta della vacanza dalla quale è appena rientrato, della Corsica (isola amata ma che non visito più da tempo) e della Sardegna (dove invece con Gabriella torniamo spesso, ma non questa estate, e l’agritur di Ottavio, nei pressi di Oliena, ci mancherà davvero). Un mese di mare, bello abbronzato e disteso. Assiduo lettore di questo diario, è un po’ preoccupato che io non stia tirando troppo la corda. Lo rassicuro e per tutta risposta decido che appena ho finito di scrivere le due cose che mi sono riproposto, andrò a fare un giro nei boschi della mia valle preferita. Stasera abbiamo ospiti Erica e Diego e voglio preparare una cena a base di funghi.

Riprendo la scrittura ma dopo un po’ arriva Edoardo. Ha l’orto qui da noi e questo è tempo di raccogliere. Continua a piovere e fa caldo, la condizione ottimale per riempire le borse dei prodotti più che biologici che la natura ci offre in questa stagione. Mi dice che ha parlato in sindacato della nostra idea di predisporre un progetto di legge relativo al "lavoro in affitto", che il problema c’è e che se ne può parlare in un gruppo di lavoro da costruire ad hoc. Abbiamo anche in cantiere un’altra idea sul tema della partecipazione, che abbiamo pensato come antidoto alla logica del "non nel mio giardino" che invece purtroppo sta diventando la risposta abituale (e irresponsabile) di fronte a delle scelte talvolta dolorose che una comunità si trova ad assumere. Ne riparleremo a breve.

Finisco le cose che mi ero ripromesso di scrivere che ormai è mezzogiorno passato. Mollo tutto e via, nonostante la pioggia che comincia a cadere. La Valle dei Mocheni sotto la pioggia minuta ha un fascino del tutto particolare e per me girare da solo nel bosco è motivo di grande relax. Non ci sono porcini (uno sì per la verità) ma tanti finferli e un po’ di misto. Insomma, la cena è assicurata.

Con Erica Mondini (da poco vicepresidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani) la cena dovrebbe essere di lavoro, ma prevale il piacere dei sapori. La serata è fresca e il tepore del "fogolar" (che ho acceso perché la polenta va fatta rigorosamente con il fuoco a legna) non dà affatto fastidio. Così riusciamo anche a dirci due cose sul Forum e ci diamo appuntamento durante la settimana prossima per fare il punto sulle cose emerse dai focus tematici. Mi fa vedere una presa di posizione del Sindaco del Comune di Sicignano degli Alburni contro il "pacchetto sicurezza" e decidiamo di affrettare i tempi di un’iniziativa che avevamo già concordato nel Consiglio del Forum rivolta ai Comuni trentini. La prossima settimana non sarà di vacanza.

 

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