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La Catalogna in rivolta dentro un’Europa incapace. E con il fantasma di Franco

La costituzione spagnola era nata per superare due problemi: legittimare la monarchia e fare in modo che la Corona facesse da garante nei confronti di forze armate filo-franchiste. Questi sono i principi di una costituzione concepita come il punto di partenza di una transizione tra il franchismo e la democrazia.

Oggi, in questo contesto, la sfida catalana, che si presenta come un movimento di secessione, trae la propria energia motrice dalla frattura tra gli spagnoli e le loro istituzioni, da un rifiuto della corruzione, che comunque è presente in Catalogna come altrove, senza dimenticare l’ostilità contro le vestigia dell’assolutismo, ancora numerose nella penisola iberica dove Re, Chiesa e “Grandi di Spagna” rimangono i principali proprietari terrieri del Paese e a questo titolo godono di gran parte degli aiuti europei per lo sviluppo. Un feudalesimo travestito da aiuti allo sviluppo che è la linfa per ogni indipendentismo.

Ma la vera domanda, al di là del caso catalano, è chiedersi oggi che cosa rappresenta ancora lo stato-nazione? E’ come un vecchio frac. Si è perso per strada insieme alla graduale dismissione del concetto di patria, di cui è esempio emblematico l’abolizione della leva obbligatoria e la costituzione di eserciti professionali. Gli stati-nazione europei sono nati intorno agli eserciti e alle mobilitazioni delle masse. Quando questi elementi mancano comincia a mancare anche la coesione che fa del soggetto nazionale un’entità che rappresenta il bene comune. L’Unione Europea avrebbe dovuto costituire il superamento dello stato nazione attraverso alcuni strumenti come una politica estera e di difesa comuni. Un esercito comune e un comune servizio civile avrebbero dovuto dare l’impressione ai cittadini europei che si stava superando la frammentazione statale per aderire ad un’entità più grande. Hanno invece prevalso gli egoismi. In questo senso, la crisi catalana è l’emblema della crisi europea perché l’Europa si è rivelata incapace di costruire un’unità progettuale capace di superare gli stati-nazione.

* editorialista e inviato di guerra (da www.notizie.tiscali.it)

 

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