Elezioni in Francia. Se vince il nazionalismo…
7 Dicembre 2015La Carta del Cibo delle Alpi
11 Dicembre 2015Non un mondo incantato, buono solo per sognatori un po’ ingenui e un po’ fanatici, che poi si trasforma nell’incubo della coerenza o nella scomunica del tradimento, ma un mondo nel quale si vive nelle contraddizioni del proprio tempo perché è normale che sia così, dove si impara faticosamente il mestiere di vivere, nel quale si sbaglia senza essere giudicati una volta per tutte, dove è naturale essere in conflitto con qualcuno o con se stessi sapendo che questa è la strada per crescere in questo mondo, dove ancora ci si meraviglia per quello che la vita misteriosamente ci dona.
Come al tempo delle fiabe c’è il drago (il cinismo dell’esclusione) e c’è la nobiltà d’animo (che mi rifiuto di pensare come una stagione della vita prima del disincanto). Ma il bene e il male non sono prerogativa di qualcuno, sono intorno a noi e dentro di noi, bisogna esserne consapevoli e saperli affrontare.
Ecco perché il film di Gianni Zanasi è per me una bella fiaba civile, scritta, interpretata e musicata con la dolcezza delle fiabe ma anche con la forza narrativa della denuncia civile. (mn)